Negli ultimi due giorni i Carabinieri della Stazione di Corigliano Calabro Scalo, inquadrata nel Reparto Territoriale di Corigliano Rossano, hanno eseguito due misure cautelari in carcere nei confronti di altrettanti uomini di 48 e 34 anni. Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Castrovillari diretta dal procuratore capo Alessandro D’Alessio, hanno delineato due vicende distinte ma accomunate da un grave contesto di violenza domestica.

Le autorità giudiziarie precisano che gli indagati devono essere considerati innocenti fino a sentenza definitiva, come previsto dal principio di presunzione di innocenza.

Il primo caso: anni di violenze in famiglia

Il 48enne, di origini rumene, è gravemente indiziato di maltrattamenti in famiglia e violenza sessuale. Secondo quanto ricostruito, avrebbe sottoposto la compagna a una lunga serie di vessazioni fisiche e psicologiche, trasformando l’abitazione in un luogo di sopraffazione. Le aggressioni sarebbero avvenute anche alla presenza di un figlio con deficit cognitivo.

Nel corso degli anni la donna avrebbe subito fratture, percosse e minacce continue, anche in momenti di particolare fragilità, come subito dopo un intervento chirurgico. Episodi scatenati da pretesti banali e accompagnati da umiliazioni che, in alcuni casi, avrebbero superato la violenza fisica stessa.

Il secondo caso: estorsioni e aggressioni ai genitori

Il 34enne arrestato è accusato di maltrattamenti in famiglia e di estorsione, consumata e tentata. L’uomo avrebbe instaurato un clima di terrore nella propria abitazione, costringendo i genitori a consegnargli somme di denaro attraverso minacce, aggressioni e violenze ripetute. Spintoni, schiaffi, bastonate e pugni sarebbero stati utilizzati per ottenere il denaro richiesto. In un episodio il padre, spintonato violentemente, è caduto riportando la frattura del femore. In un altro caso, la madre sarebbe stata colpita per costringerla a consegnare 200 euro.

Indagini in corso e attenzione alta sul fenomeno

Entrambi gli uomini sono stati trasferiti nel carcere di Castrovillari, a disposizione dell’autorità giudiziaria. Le due misure cautelari confermano la diffusione del fenomeno della violenza in contesti familiari e la necessità di mantenere alta l’attenzione istituzionale. Carabinieri e Magistratura ribadiscono il loro impegno nel contrastare ogni forma di abuso nei confronti di persone vulnerabili, promuovendo protezione, interventi tempestivi e prevenzione.