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Corruzione elettorale era l’accusa contestata al padre dell’ex sindaco di Amantea, Giuseppe Sabatino assolto oggi dal tribunale collegiale di Paola perché il fatto non sussiste. L’inchiesta della procura di Paola era venuta alla luce dopo la chiusura indagini, firmata nel 2016, all’interno della quale si evincevano le contestazioni ai due imputati, denunciati dall’allora consigliere comunale di Amantea, Francesca Menichino, portavoce del Movimento Cinque Stelle. Accuse, tuttavia, dimostratesi infondate come fatto emergere nel corso del processo dall’avvocato Nicola Carratelli, difensore di Giuseppe Sabatino.
Corruzione elettorale, le accuse al padre dell’ex sindaco di Amantea
Secondo l’accusa, infatti, l’ex sindaco di Amantea, Monica Sabatino e il padre Giuseppe avrebbero promesso in favore di numerosi elettori inquadrati come precari nel corpo di polizia municipale del Comune di Amantea, presunti vantaggi consistenti nella stabilizzazione del contratto «attraverso il superamento del concorso per l’assunzione di sette vigili». Inoltre, secondo la procura di Paola, Giuseppe Sabatino avrebbe addirittura minacciato i precari che solo nel caso in cui avessero portato voti alla lista “Rosa Arcobaleno” sarebbero stati stabilizzati. Anni di istruttoria dibattimentale, nel corso della quale a prevalere sono state le ragioni difensive. Il tribunale di Paola, presieduto dal presidente Alfredo Cosenza, depositerà le motivazioni entro 90 giorni.