Riformulata parzialmente la sentenza di primo grado. Ecco la decisione della Corte d’Appello di Catanzaro.

Un minore M. L., originario di Cosenza, era finito nei guai con accuse gravissime: dalla tenuta estorsione ai danni della mamma, perché voleva soldi con finalità relative all’acquisto di sostanze stupefacenti, al reato di maltrattamenti in famiglia, fino alle lesioni e allo spaccio di droga con l’aggravante di aver commesso il tutto in luoghi frequentati da minorenni.

In primo grado, l’imputato aveva subito una condanna a 3 anni e 5 mesi di carcere, ma oggi la Corte d’Appello di Catanzaro ha accolto parzialmente le istanze difensive, avanzate dall’avvocato Francesco Santelli, dimezzando la pena a un anno e 8 mesi con la conseguente scarcerazione dall’istituto penitenziario minorile.

Condanna più mite perché la difesa è riuscita a far leva sull’insussistenza dell’aggravante sopra citata. Infatti, il collegio giudicante ha riqualificato il reato previsto all’articolo 73 col comma 5. (a. a.)