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Un matrimonio rinviato per un’ordinanza di custodia cautelare. A rivelarlo è Anna Palmieri, collaboratrice di giustizia. La donna lo ha raccontato ai magistrati antimafia di Catanzaro, parlando dei rapporti con i parenti cassanesi del marito, gli Abbruzzese di Lauropoli.
La circostanza è emersa allorquando la pentita cosentina ha spiegato che nonostante la latitanza per l’operazione “Gentlemen“, quella del 2015, Luigi Abbruzzese, figlio di Francesco Abbruzzese, era ancora il “reggente” del clan degli “zingari” di Cassano Ionio. Nonostante fosse “invisibile” agli occhi degli investigatori, avrebbe coordinato le attività illecite del gruppo criminale, protagonista assoluto delle dinamiche criminali nella Piana di Sibari.
«Io e mio marito ci recammo a Cassano, nel settembre del 2015, per consegnare gli inviti del nostro matrimonio, in programma per il 25 ottobre 2015, ai parenti di Cassano». Giunti nella Sibaritide, uno dei familiari di Luigi Abbruzzese avrebbe indicato una tettoria quale luogo utilizzato dal figlio di “Dentuzzo” per nascondersi. «Da ciò capimmo che, nonostante non fosse fisicamente presente, Luigi continuava ad essere il capo. Da lì a poco, in ogni caso, e precisamente il 22 settembre 2015, io e mio marito venimmo arrestati nell’operazione “Job Center” e dunque fummo costretti a rinviare il matrimonio».