Un progetto formativo a livello europeo per far comprendere come funziona un processo in Italia. Non è passata inosservata la presenza di sei giudici della Comunità europea nel processo “Overture“, in corso di svolgimento a Cosenza. Si tratta dell’inchiesta contro due presunti gruppi criminali. Il primo riconducibile ad Alfonsino Falbo, al quale viene contestata l’associazione a delinquere dedita al narcotraffico, il secondo, di stampo mafioso, sarebbe guidato da Gianfranco Sganga. Nella seduta processuale odierna, la pubblica accusa (rappresentata dal pubblico ministero Corrado Cubbellotti, in servizio presso la Dda di Catanzaro), doveva sentire alcuni testi di polizia giudiziaria ma alla fine è stata trovata una sintesi con le difese che hanno dato il consenso ad acquisire i verbali contenuti nella fase delle indagini preliminari.

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Così i giudici europei – provenienti dalla Slovacchia, dalla Germania, dalla Polonia, dalla Spagna, dalla Romania e dalla Lituania – hanno assistito brevemente al processo accompagnati dal magistrato Donatella Donato, responsabile del progetto formativo per il Distretto giudiziario di Catanzaro. I colleghi, tuttavia, sono stati accolti dal saluto del presidente del collegio giudicante, Carmen Ciarcia, la quale per l’udienza di oggi, mercoledì 14 giugno 2023, ha disposto un rafforzamento del servizio d’ordine. I sei giudici europei sono a Cosenza da quasi due settimane. Nella prima parte della loro permanenza in Calabria, si sono occupati del rito civile, mentre da lunedì scorso i togati hanno iniziato a partecipare alle udienze penali.

Tornando al processo “Overture“, il presidente Ciarcia ha calendarizzato le prossime udienze, nel corso delle quali saranno sentite le persone offese e probabilmente Alberto Novello, collaboratore di giustizia. Probabile che si giunga a sentenza nei primi mesi del 2024.