Manifestazione di sostegno alle donne iraniane in lotta per i propri diritti a Cosenza. Alle 17 di oggi pomeriggio Piazza XI Settembre ha attirato quanti si sono dimostrati sensibili alla causa di chi, nel 2022, subisce imposizioni di genere e religiose. Giovani e meno giovani si stanno ribellando al regime dopo la morte della ragazza curda Mahsa Amini, ritenuta responsabile di comportamenti offensivi della morale per il solo fatto di non aver indossato correttamente il hijab, il velo imposto a tutte le donne. 

Cosenza, il simbolico taglio della ciocca 

Il sit-in è stato organizzato dalle assessore e dalle consigliere di Palazzo dei Bruzi, compatte nell’appoggiare una battaglia di civiltà. Hanno aderito i sindacalisti della Cgil e Davoor Karimi, il rappresentante dei rifugiati iraniani in Italia. Presenti anche il Centro Roberta Lanzino, Arcired, Spazio Donna, Metacometa, Sportello Rosa e Airpac. Come noto, inoltre, proprio martedì scorso, il consiglio comunale di Cosenza a tal proposito ha approvato una mozione avanzata da Francesco Luberto e Bianca Rende che ha introdotto il sit-in al grido «Donne, vita, libertà».

Oltre a dare conto della risoluzione che è passata all’unanimità tra i componenti del pubblico consesso bruzio, sono state lette delle poesie sul tema della libertà scelte dalle studentesse del liceo “Lucrezia Della Valle”. Poi, chi ha ritenuto opportuno farlo, ha effettuato il simbolico taglio di una ciocca di capelli da inviare in segno di protesta all’ambasciata iraniana di Roma. È un gesto, tipico della cultura curda, che manifesta un’infinita tristezza.

Cozza, Funaro e Penna: «Da Cosenza un grido di libertà»

La consigliera delegata alla Cultura Antonietta Cozza ha evidenziato come «da Cosenza il significato sia uno solo: non rimanere chiusi e guardare oltre l’orizzonte». «Gli studenti hanno prodotto dei lavori meravigliosi – ha aggiunto – riproponendo versi di importanti poeti persiani sulla libertà. Il taglio della ciocca ha un significato fondante, come deturpazione della femminilità, ma anche come gesto di amore e rabbia». 

Alla vice sindaca di Cosenza, Maria Pia Funaro, piace «la similitudine fatta con il gelsomino. Sboccia in un posto differente da dove si è piantato e così avviene con quanto nato a Teheran e sbocciato in ogni parte del mondo». 

La presidente della commissione Istruzione e Legalità Chiara Penna, infine, esprime «un grido di libertà che è l’apice di una lotta che va avanti da anni». «Donne, ragazze, artisti, avvocate protestano da tanto tempo contro il regime e dimostra il totale fallimento della rivoluzione islamica che ora – chiude – deve are i conti con la libertà e con quel pensiero che non si può fermare».