Il Tribunale di Cosenza, ha assolto perché il fatto non costituisce reato, il legale rappresentante della Società che gestisce il noto locale “HUB burgers – music –  bar” di Cosenza, difeso dall’avvocato Pietro Sammarco. L’uomo era imputato per il reato di cui all’art. 659 c..p. in quanto mediante rumori consistiti nel mettere musica a volume intollerabile all’interno del locale (che si propagava anche all’esterno), avrebbe recato disturbo al riposo dei residenti della zona.

La vicenda prende le mosse da un controllo effettuato, il 24 marzo del 2019, da una volante della Questura di Cosenza che si presentò presso il locale HUB, allertata dalla centrale operativa in quanto era stato segnalato, da ignoti residenti nella zona, che dal locale proveniva musica ad alto volume che recava un disturbo intollerabile.   Gli agenti intervenuti, nella annotazione di servizio, avevano attestato che effettivamente la musica si propagava dall’interno del locale verso l’esterno a volume sostenuto, sebbene il locale fosse dotato di doppia porta di ingresso per schermare i rumori. Segnalavano anche la presenza di numerosi avventori all’esterno del locale che con il vociare e gli schiamazzi aumentavano maggiormente il disturbo ai residenti.

Gli agenti, escussi in seguito in dibattimento, avevano aggiunto che il titolare del locale aveva abbassato immediatamente il volume della musica e, su domanda della difesa, evidenziavano che il rumore all’esterno si propagava maggiormente ogni volta che la porta si apriva, quando gli avventori uscivano ed entravano dal locale. In più emergeva che quella era l’unica segnalazione pervenuta in quella serata e che era la prima volta che gli agenti si recavano in quel locale per circostanze simili. In dibattimento, la difesa produceva tutte le autorizzazioni Siae necessarie per la diffusione di musica dal vivo e dimostrava anche che il locale era perfettamente insonorizzato, in quanto dotato di doppia porta di ingresso con molla di chiusura e tendoni assorbi rumori.

Emergeva oltretutto che la maggior parte dei rumori percepiti all’esterno provenivano dalle persone che sostavano davanti al locale e che la musica si sentiva solo quando la doppia porta di ingresso veniva aperta. Sulla base di questi elementi il Giudice Monocratico assolveva l’imputato perché il fatto non costituisce reato.