È atteso per la prossima settimana il risultato dell’esame tossicologico eseguito due giorni fa sulle spoglie del dottore Antonio Blaganò, scomparso a 67 anni in circostanze ancora da chiare.
Nel corso dell’autopsia, eseguita nel cimitero monumentale di Catanzaro dal medico legale Alessandro Tarallo, pare che non siano stati riscontrati particolari segni di violenza. Un dato, questo, da prendere con cautela anche in considerazione del fatto che il corpo fosse stato trovato in avanzato stato di decomposizione. Che l’esame autoptico potesse presentare dei limiti era apparso subito chiaro visto che il corpo era stato esposto all’aperto per diversi giorni prima di essere ritrovato.

Il ritrovamento è avvenuto a otto giorni dalla scomparsa del dottore, il primo agosto scorso, in un canneto della fiumara del Savuto, in una zona impervia, e, da quanto si apprende l’uomo è stato trovato in una zona scoscesa, profonda diversi metri, una sponda dell’alveo del fiume Savuto.

La scomparsa del dottore Antonio Blaganò, di Lamezia Terme, specializzato in Ginecologia e Ostetricia e ancora attivo come medico di guardia, ha tenuto in apprensione un’intera comunità dal momento in cui non si sono avute più notizie su di lui, il 24 luglio scorso.
Le telecamere della guardia medica di Nocera Terinese lo hanno ripreso mentre lasciava il suo posto di lavoro in anticipo, alle cinque del mattino. Diverse ore dopo, nel corso delle ricerche, è stata ritrovata la sua auto, col motore acceso, in località Galasso, un zona scoscesa e isolata vicina al fiume Savuto.

Da allora sono trascorsi sette giorni prima che venisse rinvenuto il corpo, purtroppo senza vita, del dottore. Una svolta alle ricerche l’ha data il ritrovamento, il 30 luglio, degli occhiali, trovati sul bordo di un viottolo.

Alle 17 del primo agosto i cani molecolari dei Cacciatori di Calabria hanno rintracciato il corpo, caduto in una zona impervia tra rovi e canneti a circa tre chilometri dall’auto. Qui hanno avuto inizio, non senza difficoltà, le prime indagini, con i rilievi sul posto, che sono proseguite fino alle 23. Solo a tarda sera è stato chiesto ai Vigili del fuoco di recuperare il corpo.

Blaganò aveva lasciato nella guardia medica uno dei suoi cellulari e il portafogli, l’altro cellulare è stato trovato nell’auto.
Si parla molto del fatto che fosse uscito con ai piedi una scarpa e una ciabatta. Ma per i tanti che lo conoscevano bene questa non rappresenta una stranezza perché pare che fosse una peculiarità del medico quella di essere molto distratto sulle calzature.
Cosa lo avesse spinto a uscire così repentinamente e a finire in una zona impervia è il nodo da sciogliere.