Almeno quindici nomi cerchiati in rosso dai militari della Guardia di finanza dopo i primi approfondimenti dell’indagine che fa tremare la Cittadella regionale. Si tratta del filone che ruota attorno alle relazioni di Antonino Daffinà, sub commissario nazionale alla depurazione: per tutti erano stati chiesti perquisizioni e sequestri di «uno o più smartphone in uso».
Alcuni nomi sono diventati pubblici: lo stesso Daffinà, Tommaso Calabrò (dg del dipartimento Tutela della Salute), Alfonso Grillo (commissario del Parco delle Serre), Veronica Rigoni (stretta collaboratrice di Occhiuto), Giulio Di Nardo (docente universitario dell’Unical), Tonino Fortuna (giornalista di Vibo Valentia).

Manager pubblici e privati (sanità e informatica) nel mirino

Altri restano coperti dal segreto investigativo: ci sono dirigenti della Regione Calabria, alcuni imprenditori della sanità privata assieme ai loro «portatori di interessi» nelle stanze della Cittadella regionale, il manager di una società informatica interessata a “entrare” in Regione. Sul versante della sanità accreditata, l’indagine segue fronti che riguardano strutture di tre province: Reggio Calabria, Crotone e Cosenza. Gli approfondimenti si concentrano su «provvedimenti amministrativi riguardanti» tre distinti gruppi imprenditoriali per capire se vi siano state forzature nel budget assegnato. Lo dicevamo giorni fa, dall’analisi dei fatturati passa una parte delle indagini. Il resto renderà inevitabile valutare il comportamento di alcuni professionisti che, alla stregua di lobbisti, si muovono negli apparati pubblici per cercare sponde e agganci giusti soprattutto nel settore della sanità convenzionata.

Nel mirino la sanità privata a Crotone

Le indagini rimbalzano tra gli uffici della Cittadella e quelli della sanità territoriale. Una delle tappe è a Crotone, negli uffici dell’Asp, dove le verifiche si concentrano sul numero di Drg riferibili a una particolare tipologia sanitaria, quella delle “riabilitazioni di natura urologica”. Si tratta di prestazioni molto remunerative, quantificate in circa 16mila euro. Nella lente d’ingrandimento sul versante dell’Azienda sanitaria provinciale finiscono i contratti firmati nel 2024 e del 2025. La ricerca continua anche nelle stanze della Regione, dove si lavora sulla documentazione che riguarda il fabbisogno di prestazioni sanitarie per la Provincia di Crotone per il 2024 e il 2025.

Il lobbista interessato all’Aterp

Altro fronte riguarda l’Aterp: in questo caso la ricerca dei finanzieri, almeno nella prima fase degli approfondimenti, è mirata alla documentazione che ruota intorno ai lavori appaltati «relativi al Conto termico 3.0» e agli affidamenti per lo svolgimento di interventi che rientrano in quella misura. Anche in questo caso c’è di mezzo un presunto portatore di interessi, un uomo già noto alle forze dell’ordine i cui interessi ruoterebbero attorno ad alcune pratiche per ottenere finanziamenti regionali gestiti da Fincalabra: al centro dei suoi movimenti ci sarebbe proprio la misura statale Conto Termico 3.0, finalizzata all’efficientamento energetico sugli edifici pubblici. Nella sua orbita e in quella delle aziende che avrebbe rappresentato sarebbero finiti, secondo quanto documentato dalle indagini, interventi legati alla misura su almeno una parte di alloggi dell’Aterp.