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Una nube nera si è alzata, nel tardo pomeriggio, sulla città di Scalea. Il motivo è un incendio scoppiato all’interno dell’aviosuperficie, in un’area vicina al deposito dei carburanti. Al lavoro i vigili del fuoco del distaccamento di Scalea, che stanno cercando di domare le fiamme e scongiurare il pericolo di una possibile esplosione del serbatoio. La notizia ha subito fatto il giro del comprensorio altotirrenico, destando molta preoccupazione tra i cittadini.
La diatriba
A chiamare gli aiuti sarebbe stato l’ex gestore Alberto Ortolani, soltanto ieri rientrato in possesso dell’area carburante e quindi custode, dopo aver ricevuto lo “sfratto” nell’aprile scorso. In mattinata, invece, il Comune di Scalea aveva fatto sapere che il Tar Calabria ha legittimato la scelta dell’ente di estromettere Ortolani dalla gestione della restante area, scelta esercitata con un’ordinanza sindacale.
L’aviosuperficie è al centro di una diatriba tra l’ente guidato da Giacomo Perrotta, proprietario del bene, e l’ingegnere campano, che ha gestito il piccolo aeroporto sin dalla sua nascita, avvenuta nei primi anni 2000. Poi, quasi due anni fa, il primo cittadino ha portato alla luce il mancato rinnovo delle concessione – tra l’altro più volte richiesta negli anni da Ortolani – e da allora ne è nato uno scontro pubblico, costellato di polemiche. Oggi l’incendio che riapre la strada alle polemiche.