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Dagli arresti domiciliari al ritorno in libertà passando per l’obbligo di firma. È questo in sintesi il percorso giudiziario affrontato negli ultimi sette mesi dal cosentino Domenico Salerno, 60 anni, uno degli indagati minori dell’operazione “Reset” che nelle scorse ore ha ottenuto la revoca della misura cautelare emessa a suo carico dal gip di Catanzaro il primo settembre del 2022 e successivamente modificata dal Tribunale del Riesame.
Ad annullarla è stata la Corte di Cassazione, accogliendo il ricorso presentato dal suo avvocato Angelo Pugliese. Il provvedimento, senza rinvio, fa sì che Salerno affronti a piede libero il prosieguo della vicenda giudiziaria che lo riguarda. Al momento, dopo la chiusura delle indagini preliminari, si è in attesa della fissazione dell’udienza preliminare.
Nell’inchiesta, Salerno risponde di un solo capo d’imputazione relativo a una compravendita di droga aggravata dalle finalità mafiose. L’ipotesi, infatti, è che abbia acquistato circa mille euro di stupefacente (di tipologia non meglio precisata) da Luigi Abbruzzese, membro della famiglia “Banana”, per poi rivenderla a sua volta.