Il tribunale di Cosenza, sezione penale, ha accolto la richiesta avanzata dalla difesa di Francesco Casella, disponendo la sostituzione della misura cautelare della custodia in carcere con quella degli arresti domiciliari, accompagnata dall’obbligo del braccialetto elettronico. L’ordinanza, emessa il 15 settembre 2025 dal collegio presieduto dalla giudice Carmen Ciarcia, prende atto delle mutate condizioni di fatto emerse nel procedimento e della necessità di contemperare le esigenze cautelari con il diritto alla salute e con il tempo già trascorso in regime detentivo.

Nell’ordinanza firmata dal presidente Ciarcia, insieme alle togate Stefania Antico e Iole Vigna, il tribunale ha sottolineato come le esigenze cautelari restino ancora attuali, ma possano essere soddisfatte anche con una misura meno afflittiva. Fondamentale, nella valutazione, è stato il lungo periodo già trascorso da Casella in custodia cautelare, anche in relazione ad altri procedimenti, e lo stato di salute dell’imputato.

Il richiamo è all’articolo 275 del codice di procedura penale, che consente al giudice di sostituire la misura più grave con una meno restrittiva quando le condizioni sopravvenute lo giustificano. Casella sconterà la misura presso la sua abitazione di residenza in provincia di Cosenza.

L’ordinanza prevede espressamente l’applicazione del dispositivo elettronico di controllo. Una volta verificata l’idoneità del luogo di detenzione domiciliare, l’imputato sarà tradotto dall’istituto penitenziario alla nuova residenza con scorta della Polizia Penitenziaria.

Divieti e avvertimenti

La misura è accompagnata da rigorosi divieti: Casella non potrà allontanarsi dall’abitazione senza autorizzazione dell’autorità giudiziaria né avere contatti con persone diverse da quelle che convivono con lui o lo assistono. Ogni violazione comporterebbe l’immediato ripristino della custodia in carcere.

L’imputato, condannato a dieci anni di carcere nel processo Reset, è stato formalmente avvisato che la trasgressione di tali prescrizioni equivale alla sostituzione della misura con la detenzione in istituto. L’ordinanza specifica anche che la sostituzione deve essere eseguita entro il 27 settembre 2025. Casella è difeso dagli avvocati Vincenzo Guglielmo Belvedere e Giuseppe Belcastro.