«Il giudice Fabiana Giacchetti non può celebrare il rito abbreviato del processo “Reset“». Lo sostengono tutte le difese del maxi procedimento contro la ‘ndrangheta cosentina in corso di svolgimento nell’aula bunker di Catanzaro. La richiesta è stata posta dagli avvocati difensori dopo la costituzione delle parti. Si tratta della prima udienza del rito alternativo dopo i rinvii a giudizio del mese di luglio, stabiliti dallo stesso giudice che oggi si trova a decidere le sorti degli imputati, tra cui i massimi esponenti delle cosche mafiose “Lanzino-Patitucci” e “zingari” di via Popilia.

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Il processo ordinario partirà infatti il 2 ottobre con la sola posizione di Marcello Manna, mentre gli altri soggetti sotto processo sono stati rinviati al 31 ottobre. C’è chi ipotizza che l’ex sindaco di Rende venga “riunito” agli altri imputati che compariranno in pieno autunno davanti al collegio giudicante di Cosenza, ma nell’aula bunker di Lamezia Terme.

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Tornando alla questione sollevata dalle difese, il giudice Giacchetti prima di prendere una decisione ha sospeso l’udienza. I penalisti ritengono che l’articolo 34, comma 2, del codice di procedura penale vieti al giudicante di presiedere il processo “Reset“, rito abbreviato. «Non può partecipare al giudizio il giudice che ha emesso il provvedimento conclusivo dell’udienza preliminare [424 c.p.p.] o ha disposto il giudizio immediato [455 c.p.p.] o ha emesso decreto penale di condanna [460 c.p.p.] o ha deciso sull’impugnazione avverso la sentenza di non luogo a procedere [428 c.p.p.]» si legge. Ciò in virtù dell’entrata in vigore della riforma Cartabia che ha cambiato l’udienza preliminare.

Nel corso della seduta processuale è stata sollevata anche una questione di legittimità costituzionale. Ad avanzare tale richiesta sono stati gli avvocati Fiorella Bozzarello, Raffaele Brescia e Cesare Badolato. Gli altri, a cominciare dalla penalista Giorgia Greco, avevano invocato l’astensione del giudice. Il restante collegio difensivo si è associato all’istanza presentata dall’avvocato cosentino.

Udienza rinviata

Dopo le parole pronunciate da Roberto Porcaro, che da oggi non intende più collaborare con la giustizia, il giudice Fabiana Giacchetti ha deciso di rinviare la seduta al 29 settembre, ore 10, aula bunker di Catanzaro, per sciogliere le riserve sulla richiesta di astensione ed eventualmente per sentire Giuseppe Caputo e il pentito Franco Bruzzese.