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Il tribunale di Cosenza ha accolto la richiesta di scarcerazione avanzata dagli avvocati Cristian Bilotta e Antonio Quintieri per Alberto Turboli, uno degli imputati del processo “Testa di Serpente“, che si sta celebrando nel Palazzo di Giustizia, con il rito ordinario. L’uomo era in carcere dal 2019, precisamente dal mese di dicembre, quando la Dda di Catanzaro con un decreto di fermo, arrestò due presunti gruppi criminali: il primo sotto la guida di Roberto Porcaro e l’altro riconducibile alla famiglia Abbruzzese “Banana”. (LEGGI QUI LE CONDANNE IN ABBREVIATO)
Alberto Turboli è accusato insieme al fratello Danilo, di aver commesso il reato di estorsione (con l’aggravante dell’agevolazione mafiosa), di cui se n’è parlato nell’ultima udienza, quando il collegio giudicante e le parti processuali hanno ascoltato la testimonianza della persona offesa. Turboli lascia dunque la casa circondariale di Nuoro, e ora sarà sottoposto all’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.