Il comune di San Giovanni in Fiore dovrà nuovamente espletare le prove del concorso bandito nel novembre 2021 per l’assunzione a tempo indeterminato di due ausiliari del traffico. Il Consiglio di Stato infatti, ne ha annullato gli esiti in accoglimento del procedimento di impugnazione proposto da uno dei partecipanti, assistito dall’avvocato Carmelo Salerno, a conferma della decisione assunta già in primo grado dal Tar di Catanzaro.

Quesiti estranei all’oggetto del bando 

Nel merito il ricorrente aveva lamentato l’incoerenza dei quesiti proposti nella prova scritta, sostenuta il 7 luglio 2022, con le materie oggetto dell’esame. Ed in effetti, come accertato anche dai giudici di primo grado, delle trenta domande contenute nel compito, le seguenti 14 sono state ritenute non attinenti all’oggetto del concorso. In particolare:

In quale anno è stata sciolta l’Unione Sovietica?

Quanti anni è durata la Guerra detta dei 100 anni?

A quanti anni corrisponde un lustro?

In quale sport eccelleva Carl Lewis?

In quale Gran Premio è morto Ayrton Senna?

Dove è stato eseguito il primo trapianto di cuore umano?

In quale regione si trova la città di Piombino?

Quale organo produce la bilirubina?

Qual è la capitale del Brasile?

In Italia, dove si svolge annualmente la Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica?

In quale città italiana si trova la Mole Antonelliana?

Quale tra questi rifiuti non può essere riciclato con la carta?

In quanti fusi orari è diviso il mondo?

Quale delle seguenti province non è in Liguria?

Eccezioni respinte

Il Comune di San Giovanni in Fiore ha eccepito di essersi attenuto alle clausole del bando, applicandone l’articolo 8 in cui testualmente era prevista la possibilità di sottoporre ai candidati «una serie di quesiti o test a risposta multipla basati sia sulla preparazione (generale e nelle materie indicate nel bando) sia sulla soluzione di problemi in base ai diversi tipi di ragionamento (logico, deduttivo, numerico)». Ma sia per i togati del Tribunale Amministrativo Regionale, sia per i magistrati del Consiglio di Stato, l’inserimento di domande del tutto estranee alle materie del concorso, in una percentuale così ampia, è una difformità tale da determinare l’annullamento di tutti gli atti concorsuali a partire proprio dallo svolgimento della prova scritta, con la conseguenza che le procedure dovranno essere ripetute.

Il Consiglio di Stato ha inoltre condannato l’amministrazione del municipio silano al pagamento delle spese processuali.