Nuova udienza del processo “Rinascita Scott” a Cosenza. Si tratta del filone investigativo in cui sono coinvolti gli ex consiglieri regionali del Pd, Nicola Adamo e Pietro Giamborino, e gli imprenditori Giuseppe Capizzi, originario di Maletto (provincia di Catania) e Filippo Valia, residente a Vibo Valentia. I quattro imputati sono accusati del reato di traffico d’influenze illecite relativamente a fatti contenuti nella maxi-indagine coordinata dalla Dda di Catanzaro.

Il procedimento si tiene a Cosenza in quanto il reato, secondo la procura, sarebbe stato commesso lungo l’A2 del Mediterraneo nei pressi dello svincolo autostradale Altilia-Grimaldi, luogo in cui i carabinieri del Ros di Catanzaro avevano scattato anche diverse foto nel momento in cui Adamo e Giamborino si vedevano per parlare di un esito giudiziale al Tar della Calabria di Catanzaro.

Rinascita Scott a Cosenza, le accuse contro Adamo e Giamborino

Alla base delle contestazioni mosse sia a Giamborino che a Adamo ci sarebbe una sentenza amministrativa relativa a un’aggiudicazione di gara d’appalto della provincia di Vibo Valentia. Gara pubblica che il Consorzio rappresentato da Giuseppe Capizzi, imprenditore siciliano, aveva perso posizionandosi secondo in graduatoria con un punteggio di 91,71 contro i 93,30 del Consorzio aggiudicatore. 

Capizzi, secondo quanto emerso dalle indagini, avrebbe chiesto aiuto a Giamborino. Per fare ciò, l’ex consigliere regionale contattò Nicola Adamo per individuare un nome da corrompere: esce quello di un noto giudice amministrativo (mai indagato nella vicenda giudiziaria). L’incontro avvenne il 3 aprile 2018, quando Giamborino prospettò a Nicola la necessità di intervenire presso il tribunale amministrativo della Calabria. Due giorni più tardi, Giamborino incontrò Adamo presso lo svincolo autostradale di Altilia-Grimaldi. 

Nell’intercettazione ascoltata dai magistrati della Dda di Catanzaro, Adamo affermò di aver chiamato il giudice amico, mentre Giamborino spiegò nel dettaglio quale fosse la situazione. E in questa circostanza sarebbe uscita fuori, secondo la procura, la presunta “mazzetta” di 50mila euro.

Rinascita Scott a Cosenza, quella sentenza del Tar Calabria

«Il TAR ..inc.. il TAR ..inc.. possono essere o dell’università o della Regione … da nominare con apposita ordinanza al fine di ..inc… cioè addirittura il TAR fa un’altra ordinanza per quella commissione, quindi il TAR … gli si dovrebbero dire i nomi.., da nominare. Che gara è? Che oggetto ha come ..inc.. GIAMBORINO Pietro: lavori pubblici…..inc.., ecco perché gli ho detto ieri cinquanta mila euro ..inc.., ..inc.. ma qua già…inc.. non vanno… ADAMO Nicola: là però ..inc.. ne dobbiamo parlare ..inc.. la società». Questo è uno dei passaggi contenuti nell’ordinanza di “Rinascita Scott”, dove Adamo avrebbe spiegato a Giamborino di incontrare il giudice al rientro in Calabria, visto che in quel momento si trovava a Roma. Ma di questo “summit” non v’è traccia.

Rinascita Scott a Cosenza, in aula il capitano Lagumina

Da segnalare che prima dell’inizio dell’udienza, c’è stato un avvicendamento nel collegio giudicante. Il presidente Carmen Ciarcia, infatti, dovendo seguire un corso del Consiglio Superiore della Magistratura, è stata costretta ad uscire dal processo e al suo posto è arrivato il giudice Francesco Luigi Branda.

Il pm della Dda di Catanzaro, Annamaria Frustaci, ha esaminato il capitano Gianluca Lagumina, all’epoca in servizio presso il Ros centrale di Catanzaro, il quale ha condotto le indagini su Giamborino, Adamo, Capizzi e Valia. Il militare dell’Arma ha ripercorso le varie fasi investigative, indicando nel corso della sua testimonianza le intercettazioni che riguardavano gli imputati e D’Amico, imprenditore ritenuto vicino alle cosche vibonesi, quest’ultimo menzionato dal collaboratore di giustizia, Raffaele Moscato, che sarà escusso in una delle prossime udienze. L’esame è durato quasi due ore. Poi il presidente Branda ha rinviato al 17 marzo, data in cui si svolgerà il controesame delle difese. Nel collegio figurano tra gli altri gli avvocati Enzo Belvedere, Ugo Celestino, Fabio Viglione, Anselmo Torchia, Vincenzo Mellea, Vladimir Solano, Giosuè Monardo e Vincenzo Gennaro.