Alle 11 in punto di questa mattina, un gruppo di persone, poco meno di un centinaio, si è riunito nel piazzale antistante il Comune di Scalea per un flash mob contro il caro bollette, ma la protesta pacifica annunciata nei giorni scorsi con una nota pubblica, che avrebbe dovuto coinvolgere tutto il territorio del Tirreno cosentino, è durata una manciata di minuti, forse anche a causa della scarsa partecipazione, sia da parte dei cittadini che delle istituzioni.

Oltre al Comune di Scalea, che ha ospitato la protesta nella propria area di ingresso con in testa sindaco e vicesindaco, hanno partecipato il Comune di Diamante, nella persona del vicesindaco Pino Pascale, e il Comune di Verbicaro, rappresentato dal primo cittadino Francesco Silvestri. Presenti anche alcune associazioni del territorio.

Niente manifestazione plateale

Nei giorni scorsi un gruppo di cittadini e commercianti aveva fatto sapere che con la manifestazione, denominata “Aiuto“, avrebbero protestato pacificamente in via Plinio il Vecchio «per chiedere un taglio alle tariffe energetiche attraverso una manifestazione che propone la disobbedienza civile non violenta impegnandosi a non pagare le bollette percepite. Una lotta per noi che questo inverno avremo gravi difficoltà a riscaldare le nostre case e a tenere aperte le nostre attività commerciali».

La manifestazione avrebbe dovuto essere un sit-in «libero da ogni accezione politica», invece, purtroppo, sono mancati prima di tutto i politici che dovrebbero farsi portavoce dei problemi e dei disagi dei cittadini. E, a dire il vero, sono mancati anche i cittadini stessi.