Centinaia di migliaia di euro sottratti al servizio sanitario e finiti indebitamente nelle tasche di una decina di presunti furbetti. E’ davvero da far ribollire il sangue nelle vene l’ultimo scandalo che arriva dall’azienda ospedaliera di Cosenza.

Alcuni dipendenti sarebbero riusciti ad introdursi nel sistema informatico aziendale e avrebbero “taroccato” le loro busta paga con ore e ore di straordinari mai svolti. Erano sul divano a guardare la tv e la mattina dopo, con un paio di clic, si sarebbero fatti pagare la maratona Netflix dai contribuenti. Sono stati scoperti dal commissario dell’azienda Vitaliano de Salazar che ha già provveduto alla sospensione di un dipendente che lavorava proprio in quell’ufficio e poi il deferimento di altri cinque dipendenti. Ovviamente sono state informate le autorità competenti. Sui fatti sta indagando la Guardia di Finanza ma come dicevamo la presunta truffa sarebbe di proporzioni incredibili.

Secondo alcuni rumors di corridoio un dipendente avrebbe incassato retribuzioni non dovute pari a 100mila euro; una sua collega, invece, di 62.000 euro. Nessuno sa però l’ammontare esatto della truffa. Il commissario De Salazar ha avviato una maxi verifica sulle buste paga di tutti i dipendenti, ma si tratta chiaramente di un lavoro cicoplico. L’ammontare si profila però di una certa consistenza. Tutti soldi sottratti al servizio sanitario regionale. A vantaggio di una decina di persone, queste sarebbero quelle al momento coinvolte, Questa vicenda però potrebbe presto riservare nuovi risvolti.