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Secondo giorno di vibranti proteste degli studenti del Liceo “Lucrezia della Valle” di Cosenza che hanno sospeso le lezioni per far sentire la propria voce. Si sono radunati in Piazza Amendola, oggetto tra le altre cose di un cantiere di Agenda Urbana, all’esterno del cancello d’ingresso del proprio istituto. Come nelle migliori occasioni di manifestazioni studentesche, hanno preso posto dietro ad un paio di striscioni coniati per l’occasione. “Siamo le voci che avete zittito” il primo slogan, “Dopo anni di passione, che il Lucrezia continui la sua tradizione” il secondo.
I rappresentanti dei ragazzi hanno spiegato in un documento gli otto punti che animano le loro rimostranze che, giusto evidenziarlo, non hanno segnato alcuna criticità per ciò che concerne l’ordine pubblico. Di seguito le ragioni della manifestazione:
- Orientamento mancato ai quinti all’Unical: quando andranno, saranno in netto ritardo rispetto ai bandi di iscrizione
- Uscite didattiche definite dalla dirigente stessa degli “accessori”, “tempo perso”, dando la colpa a queste per l’andamento scolastico non massimale, cosa non vera perché una persona se vuole studia sia con che senza uscite
- Viaggi d’istruzione proposti: stage di Valencia con completa disorganizzazione, costo elevato (come tutti gli stage) che creano un disagio per le famiglie, ma anche degli alunni stessi che si sentono privati di un viaggio semplicemente perché non hanno disponibilità economica. Gita terzo e quarto: i quarti si ritrovano a ripetere lo stesso viaggio proposto lo scorso anno (addirittura accorciato), ma oltre a questo, non è un viaggio che riguarda il loro percorso di studi per quanto possa essere interessante
- Musicale e coreutico: depotenziati in questi ultimi due anni. Alcuni punti del musicale, come la big band, vengono vantati all’interno del percorso di orientamento per le medie quando in realtà non esistono; così come non vengono fatti molti spettacoli per il coreutico
- Mancanza di strumenti di formazione negli indirizzi generali, come ad esempio i laboratori per il linguistico non accessibili a causa del sovraffollamento della scuola (noi paghiamo con il contributo volontario per dei servizi che non ci vengono dati)
- Struttura fatiscente della scuola: termosifoni rotti, igiene scarsa…
- Bar chiuso alle 13 quando questa è una scuola che rimane aperta fino alle 18, creando così una situazione di disagio negli studenti, nei professori e nel personale Ata che, per una semplice bottiglietta d’acqua, devono uscire dall’istituto
- Zittiti più di una volta, ci hanno fatto piangere dandoci dei maleducati quando ci siamo sempre posti con molta educazione e rispetto