Definitive le assoluzioni di Francesco Casella, Pasquale Paco Germano, Andrea Greco e Domenico Iaccino, mentre i fratelli Abbruzzese avevano già concordato la pena
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Sarà la seconda sezione penale della Corte di Cassazione ad emettere il verdetto definitivo del processo ordinario di “Testa di Serpente”, l’inchiesta antimafia della Procura di Catanzaro che ha sostanzialmente anticipato i temi d’indagine del maxi procedimento penale “Reset”.
L’inchiesta venuta a galla nel 2019 con un iniziale decreto di fermo riguardava i gruppi Abbruzzese e Porcaro accusati, a vario titolo, di armi, droga, estorsioni e usura. Il processo è stato diviso in due tronconi: rito abbreviato (già definito) e rito ordinario.
Rispetto alla sentenza di secondo grado si registrano già assoluzioni definitive. La procura generale di Catanzaro non ha impugnato la sentenza nei confronti di Francesco Casella, Pasquale Paco Germano, Andrea Greco e Domenico Iaccino. Definite invece le posizioni di Luigi Abbruzzese, Marco Abbruzzese, Nicola Abbruzzese e Franco Abbruzzese che, in secondo grado, avevano concordato la pena.
In Cassazione, pertanto, arrivano gli imputati Antonio Abbruzzese (difeso dagli avvocati Antonio Quintieri e Filippo Cinnante), Claudio Alushi (difeso dall’avvocato Antonio Quintieri), Adamo Attento (difeso dall'avvocato Fiorella Bozzarello), Antonio Marotta (difeso dall'avvocato Fiorella Bozzarello) e Giovanni Drago (difeso dall'avvocato Filippo Cinnante). La sentenza, salvo rinvii, sarà emessa il 29 novembre a Roma.