Sono iniziati da alcuni giorni i lavori sulla strada provinciale che collega Verbicaro al resto del territorio altotirrenico, un’arteria di circa tre chilometri più volte colpita da cedimenti e smottamenti a causa delle forti piogge e di una frana ormai nota ai residenti.

Tombini e canali di scolo ostruiti

Secondo il sindaco Felice Spingola, le problematiche non dipendono soltanto dal dissesto idrogeologico ma anche dalla mancata manutenzione dei tombini e dei canali di scolo che, ostruiti, impedirebbero il corretto deflusso delle acque piovane. «L’acqua non filtrata a sufficienza si riversa sul manto stradale e crea lesioni ben visibili a occhio nudo», ha spiegato il primo cittadino. Pertanto, «spero che l’intervento sia complessivo e tenga conto soprattutto della situazione orografica: le acque che scendono da monte, se non ben regimentate, continueranno a rappresentare un problema».

Situazione grave

Se da un lato l’avvio dei lavori ha portato sollievo ai cittadini, dall’altro emergono nuove preoccupazioni. Gli interventi, previsti già un anno fa, riguarderebbero, infatti, solo il tratto più compromesso, senza prendere in considerazione tutte le altre criticità segnalate dal Comune, come le nuove crepe registrate in un tratto di strada finora mai interessato dalle frane e lo smottamento della collinetta sovrastante, che quindici giorni fa, durante un temporale, ha provocato la caduta di massi e alberi in strada.

«Abbiamo più volte denunciato la presenza di tombini completamente ostruiti», ha ricordato Spingola ai nostri microfoni. «Con l’ostruzione, l’acqua finisce inevitabilmente sulla carreggiata. Abbiamo lesioni gravi in tratti di strada che non avevano mai dato problemi. Sono cinquant’anni che amministro questo comune e una situazione simile non l’avevo mai vista, si è creata solo negli ultimi anni».

Rischio per l’incolumità ai cittadini

Il sindaco avverte anche di un possibile rischio per l’incolumità degli automobilisti in transito, un aspetto che fino a oggi non si era mai manifestato in modo così evidente. «Finora abbiamo avuto solo danni ai terreni e siamo riusciti a gestirli. Ma adesso la situazione è diversa. La Provincia (di Cosenza, ndr) deve prendere atto della gravità del problema e intervenire in maniera strutturale per governare questa situazione ormai insostenibile».