Prima servono reti interne efficienti e indispensabili, poi il collegamento tra le sponde che altrimenti rischia di mettere insieme due territori in grande difficoltà
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La Calabria ha bisogno di infrastrutture vere, moderne e adeguate. La tanto annunciata alta velocità ferroviaria da Salerno a Reggio Calabria, simbolo della rinascita del Sud, è ancora lontana: mancano 17 miliardi. Per il tratto fino a Praia–Paola servono 17,4 miliardi, ma ci sono solo 13 miliardi: mancano oltre 4. Per arrivare a Villa San Giovanni servono altri 12,8 miliardi. Totale risorse mancanti: 17,2 miliardi. Dal Pnrr arriveranno solo 1,08 miliardi, meno di quanto previsto. Il resto dovrà essere coperto dallo Stato e dal contratto di programma Rfi 2025. La Corte dei Conti avverte: senza completare l’opera, il divario Nord–Sud resterà un ostacolo allo sviluppo.
Il Ponte sullo Stretto: grande opera, ma non è una priorità. Secondo un sondaggio di Ilvo Diamanti su Repubblica, il Ponte sullo Stretto è condiviso solo dal 28% degli intervistati. Nelle isole la percentuale sale appena al 31%. La grande maggioranza non lo considera indispensabile. Molti cittadini pensano che le priorità siano altre. Il Ponte è un’opera faraonica, che assume un carattere storico, ma senza l’alta velocità e le infrastrutture adeguate ai tempi, in Calabria e Sicilia, il ponte rischia di collegare due territori in grave difficoltà. Prima servono reti interne efficienti e indispensabili, poi il collegamento tra le sponde.
Vediamo quali sono le opere ritenute indispensabili e urgenti.
L’autostrada Mediterranea, A2, è di fatto un’eterna incompiuta. La Salerno–Reggio Calabria è stata ammodernata in molte tratte, ma ancora oggi importanti tratte risultano pericolose e totalmente inadeguate.
Soprattutto la Cosenza–Lamezia Terme: senza corsia di emergenza, per più di 300 giorni all’anno è di fatto impraticabile. Tante le curve strettissime, mentre le pendenze critiche dalla montagna portano verso il mare; e poi c’è la sicurezza fuori standard. Si attraversa quasi sempre ad una sola corsia a causa di continui cantieri aperti.
Il tratto vibonese è uno dei più rischiosi d’Italia, con cantieri attivi da molti anni, carreggiate inadeguate e un alto tasso di incidenti.
La SS 106 jonica: la “strada della morte”
Lungo la costa ionica calabrese, la statale 106 resta tra le strade più pericolose d’Italia: attraversa tanti paesi, ha carreggiate strette, incroci a raso e illuminazione inesistente. Alcuni lotti sono in cantiere, ma gran parte del tracciato è ancora lontana da standard minimi di sicurezza. Pensare di arrivare a Reggio Calabria passando per questa strada e poi prendere il Ponte è un controsenso.
In conclusione: prima del Ponte sullo Stretto servono collegamenti veloci e sicuri in Calabria e Sicilia. Urge poi mettere mano alla lunghissima rete di strade provinciali che al momento sono di fatto in stato di totale abbandono.
Solo dopo il Ponte potrà essere davvero utile e non soltanto un’opera simbolica.