La Calabria si conferma in fondo alla classifica nazionale per puntualità nei pagamenti della Pubblica Amministrazione. A denunciarlo è l’Ufficio Studi CGIA di Mestre, che nel suo ultimo rapporto fotografa una situazione allarmante: nel 2024 la PA italiana ha ricevuto richieste di pagamento per 198 miliardi di euro e ne ha liquidati 189,85 miliardi entro marzo 2025. All’appello mancano 8,15 miliardi.

“La nostra PA resta maglia nera in Europa per stock complessivo dei debiti commerciali – pari a 58,7 miliardi di euro, il 2,7% del PIL – un livello che nessun altro Paese dell’UE raggiunge”, sottolinea la CGIA.

I casi calabresi: ritardi record

Nel dettaglio del rapporto, tra le amministrazioni peggiori figurano due enti calabresi:

ASP di Crotone: ritardo medio di +87,53 giorni oltre i termini di legge (dato 2023, non aggiornato al 2024).

Comune di Cosenza: nel 2024 ha pagato con +57,22 giorni di ritardo, peggiorando a +74,17 giorni nel primo trimestre 2025.

Ritardi che superano di quasi tre mesi il limite imposto dalla Direttiva UE/2011/7, recepita in Italia nel 2013, che stabilisce un massimo di 30 giorni (60 per forniture sanitarie).

Maglia nera in Europa

Secondo le statistiche Eurostat citate dalla CGIA, la situazione italiana resta la peggiore tra i 27 Paesi dell’Unione: Germania 1,8% del PIL in debiti commerciali, Francia 1,5%, Spagna 0,7%, media UE 1,6%. L’Italia, con il suo 2,7%, non ha rivali… in negativo.

Gli “escamotage” per sembrare virtuosi

Il report della CGIA denuncia anche pratiche scorrette che alterano gli indici ufficiali:

Pagare entro i termini solo le fatture di importo maggiore, rinviando quelle minori (penalizzando le piccole imprese).

Decidere quando i fornitori possono emettere fattura, autorizzandoli solo quando l’ente ha liquidità, per far risultare i pagamenti “puntuali” nei registri ufficiali.

La proposta della CGIA

Per risolvere una situazione che “mina la tenuta finanziaria di moltissime Pmi”, la CGIA propone la compensazione secca, diretta e universale tra crediti commerciali certi verso la PA e debiti fiscali/contributivi delle imprese.