Gabriele Fava e Giancarlo Giorgetti tracciano la via: più giovani, più donne e fondi pensionistici complementari al servizio del Paese
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Il futuro del sistema pensionistico italiano non passa da meno tutele, ma da più partecipazione al lavoro. È il messaggio lanciato da Gabriele Fava, presidente dell’Inps, dal palco del Meeting di Rimini.
«La sfida è allargare la base di partecipazione al lavoro e al welfare. Non ridurre gli standard, ma coinvolgere più giovani e più donne, oggi ancora sottoutilizzate», ha spiegato Fava nel dibattito su «Invecchiamento della popolazione e sicurezza sociale».
Il numero uno dell’Inps ha ricordato come serva anche valorizzare chi è vicino alla pensione ma in buona salute, consentendo loro di restare attivi. «È una scelta strategica contenuta nell’ultima legge di bilancio, voluta dal ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti: il prolungamento dell’attività lavorativa».
Dati alla mano, Fava ha citato Eurostat: «Nei Paesi dove la partecipazione degli over 60 è più alta cresce anche l’occupazione giovanile. Non c’è un conflitto generazionale inevitabile: serve un nuovo patto fra le età, in cui ogni generazione sia risorsa e non peso».
Il monito di Giorgetti
In videocollegamento, il ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti ha condiviso l’analisi di Fava, usando una metafora: «Le case per durare devono essere sostenibili. Lo stesso vale per le pensioni».
Il titolare del Mef ha parlato di un approccio che deve unire breve e lungo periodo, fondato su responsabilità e sostenibilità, in un contesto economico globale reso incerto da guerre e dazi Usa.
Al centro anche la solidarietà intergenerazionale e il ruolo dei fondi complementari: «Molti fondi pensionistici esteri investono in Italia. Sarebbe importante che anche i fondi italiani, finanziati dai contributi dei lavoratori, guardassero di più al nostro Paese, sostenendo infrastrutture e progetti di lungo periodo».
La prospettiva
Il confronto di Rimini conferma due linee guida: ampliare la partecipazione al lavoro e garantire responsabilità finanziaria. Due pilastri che saranno al centro dell’elaborazione della prossima legge di bilancio e del futuro del sistema previdenziale italiano.