Venerdì 14 novembre la prima dell’opera di Bizet apre la 60ª stagione con un allestimento raffinato e innovativo tra tradizione, videoproiezioni e contaminazioni sceniche
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Il Teatro Rendano di Cosenza si prepara a riaccendere il sipario con un grande classico: “Carmen” di Georges Bizet, primo titolo della 60ª stagione lirica. L’attesa “prima” è in programma venerdì 14 novembre alle 20:30, con replica domenica 16 novembre alle 17:00. Giovedì 13 novembre, alle 19:00, si terrà la prova generale aperta al pubblico, per la quale sarà possibile accedere con un biglietto simbolico da 5 euro.
Un gesto – spiegano l’amministrazione comunale e la direttrice artistica Chiara Giordano – pensato per favorire la partecipazione e permettere anche a studenti e appassionati di assistere a un evento che, ancora prima del debutto, ha registrato il tutto esaurito.
«Quando l’opera è in scena – sottolinea Chiara Giordano – il glamour in platea e nei palchi evoca un’esperienza di charme che contribuisce a rendere indimenticabile una serata già straordinaria. Invitiamo tutti a partecipare e a celebrare il fascino di uno dei luoghi più iconici della regione».
L’allestimento di Paolo Panizza: fedeltà alla tradizione e tocchi di modernità
La regia porta la firma di Paolo Panizza, artista di lunga esperienza internazionale formatosi all’Arena di Verona, dove ha collaborato per quasi trent’anni anche con Franco Zeffirelli. Per Panizza, si tratta del debutto al Rendano e in Calabria, un’esperienza che definisce “stimolante e accogliente”.
«Sono rimasto colpito dall’atmosfera e dalla qualità umana e artistica di questo teatro», racconta. Il regista spiega di aver scelto un’impostazione “fedele al libretto e alla storia”, senza aggiornamenti temporali, ma arricchita da videoproiezioni e soluzioni sceniche immersive: «Restiamo nella tradizione – dice – ma con elementi che parlano al pubblico di oggi. In questa Carmen abbiamo anche un passaggio dalla scena alla platea che abbatte la quarta parete, coinvolgendo direttamente lo spettatore».
Una scelta che rende omaggio anche al 150° anniversario della morte di Bizet e della prima rappresentazione dell’opera, con un nuovo allestimento che punta a coniugare rispetto filologico e innovazione visiva.
Orchestra Brutia e un cast di alto livello
Sul podio, a dirigere l’Orchestra Sinfonica Brutia, ci sarà il maestro Marco Codamo, che ha scelto di ripristinare due brevi balli nel IV atto, eseguiti solo alla prima assoluta del 1875 e poi scomparsi dalle edizioni successive: uno tratto da L’Arlesiana e l’altro da La Jolie Fille de Perth.
«È stata una bellissima idea – osserva Panizza – perché arricchisce l’opera con due pagine musicali rare e raffinate». Nel ruolo di Carmen, il mezzosoprano Alessandra Volpe sarà protagonista della “prima”, mentre Irene Molinari interpreterà il ruolo nella replica di domenica.
Paolo Lardizzone sarà Don José, David Babayants vestirà i panni di Escamillo e Francesca Manzo quelli di Micaela.
Completano il cast: Laura Esposito, Lucrezia Ianieri, Lorenzo Papasodero, Alberto Munafò Siragusa, Liu Haoran e Wang Xudong.
Il Coro Lirico Siciliano, diretto da Francesco Costa, e il Piccolo Coro del Rendano guidato da Maria Carmela Ranieri, daranno corpo alla coralità dell’opera. Le scene e i costumi sono firmati da Antonio De Lucia, mentre la parte coreografica è affidata al Centro di Produzione ResExtensa Dance Company di Elisa Barucchieri, con la partecipazione di ballerini di flamenco della Compañía Danza-Or di Isabel Ponce Rodriguez.
Allievo e collaboratore di Pier Luigi Pizzi, Panizza rivendica una visione del teatro fatta di disciplina e artigianato: «Dal maestro Pizzi ho imparato il rigore e la cura estetica. Il regista è un coordinatore di mestieri che deve conoscere tutti i linguaggi della scena».

