La giovane pallavolista trovata priva di vita nella piscina di una villa. Aperta un’inchiesta, disposta l’autopsia
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Simona Cinà morta a 20 anni
Aveva solo vent’anni Simona Cinà, la ragazza trovata morta nella notte tra venerdì e sabato nella piscina di una villa privata a Bagheria, nel Palermitano, dove si stava tenendo una festa di laurea. La giovane, giocatrice di pallavolo e molto conosciuta in zona, è stata ritrovata dai presenti priva di sensi nell’acqua. Per lei, purtroppo, ogni tentativo di rianimazione si è rivelato inutile.
Il dramma si è consumato nel cuore della notte, durante un party che avrebbe dovuto essere un momento di festa. Secondo le prime ricostruzioni, Simona sarebbe finita in acqua, ma non sarebbe riuscita a mettersi in salvo. A notare il suo corpo, galleggiante con il volto rivolto verso l’alto, sono stati alcuni partecipanti, che hanno lanciato l’allarme intorno alle 4:00 del mattino.
Sul posto sono intervenuti i sanitari del 118, che hanno tentato per diversi minuti di rianimarla, ma ogni sforzo si è rivelato vano. I carabinieri di Bagheria hanno avviato le indagini e posto sotto sequestro la villa. I magistrati della Procura di Palermo hanno disposto l’autopsia sul corpo della giovane per chiarire le cause esatte del decesso.
A sollevare dubbi e interrogativi è stato l’avvocato della famiglia Cinà, Gabriele Giambrone: «Ci sono troppe cose che non tornano. La piscina era piccola, la villa piena di giovani. Nessuno si è accorto di nulla per troppo tempo. È difficile pensare che nessuno l’abbia vista, anche perché il corpo era in posizione supina».
Il legale sottolinea anche un altro aspetto inquietante: «I genitori non sono stati avvisati da nessuno. Solo alle 4:50, non vedendola tornare, hanno chiamato il cellulare della figlia. Ha risposto un ragazzo che ha detto che Simona stava male. Quando sono arrivati, l’hanno trovata morta».
Dalle prime testimonianze emerge che la migliore amica della ragazza avrebbe lasciato la festa intorno alle 3. La chiamata ai soccorsi sarebbe avvenuta circa un’ora dopo. «Alcuni partecipanti erano ancora bagnati – sottolinea l’avvocato – segno che avevano appena fatto il bagno. Possibile che nessuno si sia accorto del corpo in acqua?».
Durante tutta la notte i carabinieri hanno ascoltato gli ospiti della festa per ricostruire dinamica, orari e comportamenti. L’intera vicenda resta avvolta nel mistero. Nessun segno evidente di colluttazione, ma la famiglia vuole chiarezza e ha chiesto di fare piena luce su quanto accaduto.