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Il governo guidato dal presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha ottenuto la fiducia al Senato. In Aula, 200 presenti. I votanti sono stati 199. I favorevoli sono stati 115, i contrari 79. Gli astenuti sono stati 5. Ieri il governo aveva ottenuto la fiducia alla Camera.
Governo Meloni, cosa ha detto la premier al Senato
Ieri la risposta tagliente a Debora Serracchiani, oggi una serie di repliche mirate, ad personam, a Mario Monti, a Ilaria Cucchi, a Roberto Scarpinato, a Giuseppe Conte. Giorgia Meloni è particolarmente a suo agio quando c’è da discutere “uno contro uno”. La formula dell’intervento in replica, ieri alla Camera e oggi al Senato, mette il neo premier nelle condizioni di far valere le sue doti dialettiche, incassando insistiti applausi dalla sua maggioranza. Più adatta ai comizi che agli interventi istituzionali, sostengono dall’opposizione.
Sicuramente, i messaggi che lancia sul tetto ai contanti, sulla flat tax, sul neofascismo, dopo quello sulle donne che (non) camminano un passo dietro agli uomini, sono efficaci. Nel merito, si può discutere su ogni singolo punto ma, sul piano della comunicazione, difficile non riconoscere che le parole di Meloni funzionano. Anche grazie a formule retoriche che conosce bene e a un linguaggio più diretto e informale.