Una donna di 70 anni è deceduta presso l’ospedale All’Angelo di Mestre. Al momento, le autorità sanitarie sospettano che la causa del decesso possa essere un’infezione da Chikungunya, un virus trasmesso dalle zanzare. Se confermato, questo potrebbe essere il primo caso di morte legato a questo virus in Italia nel 2024, e anche il primo caso di trasmissione autoctona. Il referto medico definitivo non è ancora stato rilasciato, ma le autorità hanno già iniziato a predisporre misure preventive, tra cui disinfestazioni nelle zone abitate dalla donna.

I sintomi

La Chikungunya è nota per causare due sintomi principali: febbre alta e forti dolori articolari, noti come artralgie. Questi dolori possono essere così intensi da limitare i movimenti e causare una postura incurvata, motivo per cui il nome “Chikungunya” in lingua Kimakonde significa “ciò che contorce”. Altri sintomi includono nausea, brividi e mal di testa, ma i dolori articolari sono considerati il segno distintivo dell’infezione.

Questa malattia non è nuova in Italia; il primo focolaio risale al 2007 in Emilia Romagna, seguito da altri casi nel 2017 nel Lazio e in Calabria. Il virus è diffuso in oltre 110 Paesi, ma la sua presenza in Italia era stata finora legata principalmente a viaggi all’estero.

Come si trasmette

La Chikungunya è causata da un virus a RNA appartenente al genere alphavirus. Questo tipo di virus è responsabile di diverse malattie, tra cui il raffreddore, la Dengue, la febbre West Nile e il Covid-19. La trasmissione del virus avviene principalmente tramite le punture di zanzare infette, in particolare Aedes aegypti e Aedes albopictus, quest’ultima comunemente conosciuta come zanzara tigre.

Nel novembre del 2023, è stato approvato il primo vaccino per la Chikungunya, un passo significativo nella prevenzione della malattia. Tuttavia, la trasmissione non avviene da persona a persona, se non in rarissimi casi come la trasmissione verticale da madre a feto.

La prevenzione

Di fronte alla minaccia rappresentata dalla Chikungunya, le autorità sanitarie italiane stanno intensificando le attività di controllo delle zanzare. La prevenzione passa principalmente attraverso la riduzione delle popolazioni di zanzare, eliminando i ristagni d’acqua dove le zanzare depongono le uova e utilizzando repellenti e barriere fisiche per prevenire le punture.

Nel caso di Mestre, le disinfestazioni sono state avviate nelle aree abitate dalla donna deceduta per limitare il rischio di ulteriore diffusione del virus. Queste misure, pur essendo preventive, sono essenziali per contenere la malattia e proteggere la popolazione.

Repellenti e protezione

È fondamentale che la popolazione sia informata sui rischi legati alla Chikungunya e sulle misure di prevenzione. L’uso di repellenti per zanzare, l’adozione di abbigliamento adeguato e la protezione delle abitazioni con zanzariere sono pratiche consigliate, soprattutto nelle aree dove la presenza delle zanzare vettore è più probabile.

La sensibilizzazione riguarda anche il riconoscimento dei sintomi: in caso di febbre alta e dolori articolari, è importante consultare un medico per una diagnosi tempestiva. Questo non solo aiuta nella gestione dei sintomi, ma è anche cruciale per prevenire la diffusione del virus.