«Siamo fermamente convinti nel richiamare e nel contempo denunciare la mancanza di responsabilità che l’Azienda Ospedaliera e la Coop-Service hanno nella gestione dell’appalto sui servizi presso l’Ospedale dell’Annunziata di Cosenza». Non c’è pace il nosocomio bruzio. L’ultimo fronte riguarda gli addetti alle pulizie, per conto dei quali il sindacato Fiadel Csa ha chiesto un confronto al Prefetto Vittoria Ciaramella.

I sindacalisti Pierfrancesco Lincol e Gaetano Pignataro hanno inviato una missiva indirizzata anche a Giancarlo Filippelli, commissario straordinario dell’Azienda Ospedaliera, a Giuseppe Patania, direttore dell’Ispettorato del Lavoro di Cosenza. 

«Le politiche aziendali operate dalla Coop-Service, titolare dell’appalto con l’avvio del piano operativo dall’1 novembre 2021, segnano e definiscono vecchie logiche e schemi operativi sbagliati in questa martoriata sanità calabrese – si legge in una nota – dove il paradosso risulta essere garantire meno servizi a prezzi più alti, anzi molto più alti. Come sindacato di categoria restiamo convinti che spendersi con virtuosismo e responsabilità, a fronte di un miglioramento quantitativo e qualitativo delle forniture acquistate, renderebbe la nostra regione tra quelle senza debiti sanguinari in Sanità».

Lincol e Pignataro denunciano nella loro nota «la mancanza di un percorso per la stabilizzazione delle posizioni organizzative, il tutto in un quadro fatto da contratti a tempo determinato e part-time, con un precariato sempre più presente e diffuso nell’appalto di Coop-Service». Non solo questo, perché la Fiadel Csa fa riferimento «all’applicazione contrattuale corretta dell’orario di lavoro e alla redistribuzione di un monte ore sulle fasce più basse e discriminate (6 ore per tutti) in considerazione dei compiti e dei servizi assegnati dall’appalto».

Secondo i sindacalisti, pertanto, «vanno superate le discrezionalità dei responsabili di turno nella gestione e nell’affidamento dei carichi del lavori». «Ci attiveremo in questi giorni – chiude la nota – nella richiesta di un confronto  di merito con le controparti interessate. Nel contempo siamo pronti a dichiarare lo stato di agitazione e la mobilitazione dei lavoratori dipendenti in caso di rifiuto».