Un’assemblea pubblica per discutere di precarietà e diritti dei lavoratori. A organizzarla “Democrazia e lavoro”, area programmatica della Sinistra Cgil. L’incontro si terrà lunedì 6 giugno a partire dalle 17 nel cortile della Camera del lavoro di Cosenza. Vi prenderanno parte Pino Assalone e Delio Di Blasi, di “Democrazia e Lavoro”; Ennio Banducci, lavoratore in un call center: Maria Teresa Fabbri, ex tirocinante oggi assunta a tempo determinato. A concludere il dibattito sarà Luigi De Magistris.

«Basterebbe – si legge nel comunicato con cui si dà notizia dell’iniziativa – avere la volontà e la capacità di guardarsi intorno per capire la realtà. Ma, se proprio non riesce, sarebbe sufficiente ascoltare distrattamente un telegiornale o appena sfogliare un giornale per comprendere direttamente dall’assemblea annuale di Bankitalia, dalle relazioni degli istituti di ricerca, dalle esternazioni dei rappresentanti della più grande banca d’affari mondiali, la Jp Morgan. Povertà, esclusione, tagli dei sevizi sociali, compressione dei salari e dei diritti sul lavoro, disoccupazione e precarietà aumenteranno a dismisura. E ciò ci viene presentato come un destino ineluttabile».

«Ancor più tragici – si legge ancora – i balbettii di gran parte del mondo politico e sindacale che, quando proprio prova a biascicare qualcosa, ripete tristemente la tiritera del “patto tra le parti sociali e con il Governo”. Sembra che il solco tra il Paese reale e le rappresentanze istituzionali e i corpi intermedi stia pericolosamente diventando abissale. È necessaria e non più rinviabile una rottura nell’analisi e nelle pratiche di chi si candida a rappresentare e organizzare il mondo del lavoro e le classi popolari, ridotti a massa senza voce subalterna».

«Riprendiamo – conclude la nota – a discutere di lotta alla precarietà e per i diritti del e sul lavoro. Non attraverso la convegnistica ufficiale dove quelle che dovrebbero essere le controparti invece di litigare realmente si abbracciano e si scambiano amichevoli pacche sulle spalle. Ma facciamolo con chi la vive sulla propria pelle e nella propria quotidianità».