Una devozione totale. Anche i meno religiosi sentono profondo il legame che unisce la città di Cosenza alla sua Patrona, quella Madonna del Pilerio a cui oggi il capoluogo bruzio si inchinerà. Le celebrazioni sono già iniziate questa mattina alla Cattedrale dell’Assunta e santuario della Vergine del Pilerio, dove erano previste funzioni alle 7, alle 8.30, alle 10 e alle 11.30.

Poi la più importante, quella pomeridiana delle 15 che culminerà con la processione del simulacro a cui parteciperanno migliaia di cosentini. Alle 18, inoltre, è prevista la Messa Solenne che sarà presieduta da S.E. Monsignor Giovanni Checchinato e che coinciderà con la chiusura della Porta Santa a conclusione del Giubileo Diocesano per l’ottavo centenario del Duomo.

Cosenza, la processione per la Madonna del Pilerio

Dopo due anni di pandemia, pertanto, Cosenza ritorna ad onorare la Madonna del Pilerio con la tradizionale processione. Partirà intorno alle 16.30 dal Duomo e farà una prima sosta davanti alla Prefettura, dove vi sarà l’omaggio floreale del Prefetto Vittoria Ciaramella alla Santa Patrona. Alle ore 17.15 è prevista, invece, la sosta davanti al Comune, in Piazza dei Bruzi, dove sarà ad attendarla il sindaco Franz Caruso, l’intera giunta comunale ed il presidente del consiglio, Giuseppe Mazzuca. Qui, alla presenza delle massime autorità, il primo cittadino alla sua Protettrice Celeste offrirà il Sigillo della città e verrà pronunciato l’atto di affidamento dal rettore della Cattedrale.

La processione proseguirà quindi verso la Chiesa Madre, dove si celebrerà il rito per l’accensione del cero votivo donato dalla Città di Cosenza alla Vergine, per tramite del sindaco. Seguirà la celebrazione della Messa solenne, al termine della quale si chiuderà la Porta Santa del Giubileo Diocesano per l’Ottavo Centenario della dedicazione della Cattedrale.

Perché la devozione è così forte e radicata

L’origine del culto fu racchiusa dal compianto Monsignor Francesco Nolè in un’intervista rilasciata a LaC News qualche anno fa durante il programma “Il Sacro in Calabria”. «Quando arrivai – raccontò il Pastore – mi dissero subito quale fosse la festa principale e ne studiai l’etimologia. Pilerio sta per Pilastro, pilastro della fede a Cosenza. Questa Madonna ha prediletto e protetto la città ed è quindi mamma di tutti».

L’origine della devozione affonda le radici nel 1576, quando la peste infestava ogni casa e mieteva morti su morti. I cosentini avevano bisogno di credere in qualcosa, di appigliarsi ad una speranza e di voltare pagina. Durante un momento di preghiera collettiva, si notarono delle macchie sull’icona della Santa: la gente interpretò la cosa come un atto d’amore, come un miracolo che da lì a poco avrebbe segnato la fine dell’epidemia. Nel 1854 la Madonna del Pilerio salvò per la seconda volta Cosenza, questa volta a margine di un devastante terremoto che causò centinaia di morti tra le macerie. Poche vittime, pensarono in città al netto della violenza delle scosse e dei soccorsi che non arrivarono praticamente mai. Il secondo miracolo fu ricondotto ancora a quella che un anno dopo diventò ufficialmente la patrona dei cosentini, da celebrarsi ogni anno il 12 febbraio.