Il confronto sulle nuove tariffe per l’occupazione di suolo pubblico a Cosenza si è intensificato nelle ultime settimane, ma dal Comune arriva una precisazione: le modifiche non nascono da volontà politiche contingenti, bensì dalla necessità di riportare a norma un sistema che per anni ha generato squilibri evidenti e rilievi formali da parte della Corte dei conti.

I capigruppo di maggioranza – Alimena, Fuorivia, Commodaro, Graziadio e Frammartino – intervengono con una nota dettagliata per chiarire criteri, iter e obiettivi del nuovo impianto regolatorio.

Le ragioni del cambiamento: «Norme, piano di rientro e squilibri territoriali»

Secondo l’Amministrazione comunale, il vecchio sistema di gestione del suolo pubblico era caratterizzato da forti disparità: zone a redditività altissima con eccesso di richieste, altre totalmente scariche.

Una distorsione che non era più sostenibile per un Comune sottoposto ai vincoli del Piano di rientro, aggravati da anni di tariffe non conformi ai parametri minimi di legge.

La maggioranza parla apertamente di una pianificazione passata «più elettorale che orientata al servizio pubblico», con effetti a catena su residenti, esercenti e qualità urbana.

Durante il 2025 – ricordano i capigruppo – l’amministrazione Caruso ha avviato incontri con commercianti e cittadini, spesso portatori di esigenze non facilmente conciliabili: più spazio e costi calmierati da un lato, tutela del suolo pubblico e accesso libero dall’altro.

Per rispondere a entrambi i fronti, il Comune ha adeguato le tariffe al minimo di legge; avviato un piano di zonizzazione per calibrare le aree in base alla redditività; definito una classificazione degli oggetti consentiti (in nome del decoro urbano); iniziato la revisione dei coefficienti di categoria (competenza della Giunta); predisposto le nuove tariffe composite (competenza del Consiglio). Tra le prime aperture: l’inserimento delle coperture mobili (ombrelloni) in un regime tariffario più leggero.

I ritardi e le criticità: «Peso dei ruoli non pagati negli ultimi 5 anni»

La nota sottolinea che la fase di regolarizzazione non è ancora completata, elemento che sta generando polemiche e timori tra gli esercenti. Uno dei fattori più pesanti riguarda i ruoli non pagati negli ultimi cinque anni, che complicano la fase di avvio dei controlli e incidono sul clima di incertezza. Nonostante ciò, spiegano i capigruppo, si sta lavorando «alacremente» per trovare una mediazione che rispetti normative, sostenibilità economica e vitalità commerciale.

Consapevoli del rilievo che commercio e movida hanno per la vita economica e sociale della città, i capigruppo annunciano il sostegno alla proposta del sindaco Caruso: un incontro urgente con la Consulta del Commercio per aprire alla possibilità di una rateizzazione che tenga conto del periodo natalizio, così da consentire un passaggio più graduale alle nuove regole.

Una misura che punta a evitare fratture sociali, mantenendo al tempo stesso gli obblighi del Piano di riequilibrio, che la maggioranza ricorda essere «una conseguenza diretta del default tecnico ereditato dall’amministrazione Occhiuto».