Il consigliere regionale chiede alla Giunta di intervenire per tutelare gli studenti rimasti senza percorso formativo dopo la sospensione dei corsi A.ME. Aura Mediterranea
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La sospensione dei corsi del Sistema Duale gestiti dall’ente A.ME. Aura Mediterranea ha aperto un caso politico e istituzionale destinato a pesare sull’intero sistema formativo calabrese. Il consigliere regionale Francesco De Cicco ha presentato un’interrogazione a risposta immediata al Presidente della Giunta, chiedendo chiarimenti e soluzioni immediate dopo che, dal 1° novembre 2025, centinaia di studenti si sono ritrovati senza percorso educativo. Il provvedimento, scaturito dal Decreto Dirigenziale n. 13934 del 2 ottobre, ha di fatto congelato percorsi IeFP avviati nell’ambito dell’Avviso pubblico n. 3 del Sistema Duale 2024/2025, finanziato con fondi del PNRR.
Alla base della decisione c’è l’effetto dell’ordinanza cautelare del TAR Calabria n. 55/2025, che ha imposto la revisione della graduatoria e ammesso al finanziamento il Centro Formazione Pitagora s.r.l., con conseguente subentro decretato a giugno e sospensione dei corsi già avviati dall’ente precedente. Un meccanismo amministrativo che però, nella sua rigidità, ha lasciato in sospeso decine di studenti in età scolare, ragazzi che avevano scelto il modello IeFP abbandonando legittimamente la scuola superiore tradizionale per intraprendere un percorso professionalizzante riconosciuto dalla Regione.
«È un’ingiustizia gravissima» afferma De Cicco, che parla apertamente di violazione del principio cardine del Sistema Duale, cioè il contrasto alla dispersione scolastica. Sottolinea come questi giovani si ritrovino oggi senza corsi, senza struttura di riferimento e senza possibilità di proseguire un percorso che avevano intrapreso sulla base di atti pubblici formali. A suo avviso la Regione non può ignorare l’impatto sociale di un vuoto formativo che rischia di compromettere il futuro di intere classi.
Nell’interrogazione, il consigliere regionale chiede alla Giunta di intervenire con ogni strumento utile, valutando forme di riammissione degli studenti ai percorsi avviati e una soluzione temporanea che permetta all’ente sospeso di completare le attività esclusivamente per tutelare gli allievi, mentre si definiscono le questioni giuridiche e amministrative. L'obiettivo è garantire continuità del diritto allo studio, evitando che una vicenda burocratica vanifichi gli sforzi regionali e nazionali nel campo dell’educazione professionale.
«Questi giovani non possono essere lasciati senza scuola e senza futuro» conclude De Cicco, che invita la Regione a un intervento immediato per trasformare le politiche contro la dispersione scolastica in azioni concrete e non in dichiarazioni di principio.

