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La Regione Calabria ha affrontato il caso Lingua Blu in un incontro con i dirigenti delle cinque Aziende Sanitarie Provinciali (ASP), il Dipartimento Agricoltura e il Dipartimento Salute e Welfare. L’obiettivo era definire una strategia per arginare l’epidemia che ha colpito diversi allevamenti ovini nel territorio.
Durante l’incontro, guidato da Tommaso Calabrò, dirigente generale del Dipartimento Salute e Welfare, e Giuseppe Iiritano del Dipartimento Agricoltura, si è discusso della situazione sanitaria degli allevamenti, supportata da certificazioni e analisi ufficiali.
Antonio Brambilla, commissario dell’ASP di Crotone, e Lucia Di Furia, dirigente generale dell’ASP di Reggio Calabria, hanno partecipato alla definizione delle prossime azioni. Una delle misure principali sarà una campagna di vaccinazione volontaria per controllare la diffusione del virus. La Regione ha avviato l’acquisto di 500.000 dosi di vaccino, in collaborazione con l’Istituto Zooprofilattico di Portici.
In aggiunta alla vaccinazione, sono previsti interventi di disinfestazione degli ovili e lo smaltimento sicuro delle carcasse degli animali infetti, con il sostegno finanziario del Dipartimento Agricoltura.
Il dirigente generale Tommaso Calabrò ha sottolineato l’importanza di un’azione coordinata e responsabile, dichiarando: «Il dipartimento Sanità della Regione Calabria, con il sostegno del presidente Occhiuto, continuerà a lavorare al fianco delle Amministrazioni pubbliche e degli allevatori per risolvere questa crisi».