Nessun margine per ulteriori rinvii: il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza dovrà essere completato entro il 31 agosto 2026. A ribadirlo è stato il vicepresidente della Commissione europea, Raffaele Fitto, che ha chiarito come quella rappresenti «l’ultima data utile». Un messaggio diretto, che pesa in particolare sulla Calabria, dove i ritardi accumulati rischiano di compromettere la piena attuazione degli interventi previsti. Per la regione, il tempo stringe.

Al momento, infatti, la nostra Regione è piuttosto indietro non tanto sulla realizzazione, quanto ancora sulla validazione dei vari progetti finanziati dal piano nazionale di ripresa e resilienza. Otto i miliardi che dovrebbero arrivare dal Pollino allo Stretto dal Piano, 10.5 il complessivo. Questo secondo i dati di OpenPNRR, che spiega anche come, al 31 marzo 2025, i pagamenti previsti siano appena al 13%.

PNRR in Calabria, il tempo scorre ed è nemico

Le opere completate, sempre alla data dell’ultimo aggiornamento e sempre secondo Open PNRR, sono appena il 30 per cento del totale. Più di quattromila progetti non sono stati ancora neanche validati mentre per i due più costosi, entrambi riguardanti le infrastrutture, è stato speso un totale di 110 milioni su oltre tre miliardi necessari. Si tratta della Salerno-Reggio Calabria e della Linea Ferroviaria Lamezia Terme-Catanzaro.

Un altro esempio abbastanza esplicativo è quello che riguarda la viabilità complementare del Porto di Gioia Tauro, per il quale non è arrivato neanche un euro su 72 milioni di importo. E poi gli impianti di Sibari, San Pietro a Maida, Nocera Terinese e Rosarno, con soggetto attuatore RFI: 0 euro su ottanta milioni.

La maggior parte dei progetti con finanziamenti completati hanno cifre a due zeri e sono quelli relativi alla migrazione digitale. Sull’argomento è intervenuta anche la CISL Regionale, alla quale ha fatto eco il Partito Democratico con il segretario regionale Nicola Irto: «A fine aprile 2025, secondo la Banca d’Italia, su 5,6 miliardi assegnati complessivamente alla regione, le gare aggiudicate ammontano a 1,4 miliardi» L’impressione, per la nostra regione, è che il tempo stia scorrendo più veloce del previsto e il rischio di restare a piedi sia enorme.