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Il Consiglio comunale di Rende ha approvato le Linee programmatiche che il sindaco Sandro Principe intende portare avanti nella sua consiliatura. 15 i voti favorevoli, 6 gli astenuti (tutta la minoranza presente). La maggioranza ha dato semaforo verde, forte anche del voto di Francesca Cufone, entrata a far parte dell’assise al posto di Andrea Cuzzocrea passato in giunta. Commozione all’inizio per il ricordo della piccola Simona Vanessa Szilagyi, la bambina di otto anni deceduta lunedì pomeriggio nella piscina del Parco Acquatico “Santa Chiara”. Una tragedia che ha scosso l’intera Calabria, unita al dolore dei familiari per la perdita della piccola nata in Romania. Dopo il lutto cittadino, il Municipio starà vicino alla famiglia e l’assessore al Welfare Daniela Ielasi si interfaccerà con essa.
Il primo cittadino ha ricordato i successi amministrativi ottenuti in passato. «Rende è un polo industriale importante, con oltre 400 aziende e migliaia di lavoratori provenienti da tutta la provincia e da molte aree della regione. È la dimostrazione che la nostra città – ha detto – è un motore di sviluppo non solo per se stessa, ma per l’intero territorio calabrese».
Rende tra città unica e unione dei comuni
Principe nelle sue Linee programmatiche ha rispolverato il tema della fusione, idea bocciata dal referendum dello scorso primo dicembre. «Rende ha bisogno di un progetto chiaro, concreto e duraturo. È il momento di andare oltre slogan e promesse generiche, per abbracciare una visione basata sull’esperienza e sulla capacità di affrontare e risolvere problemi complessi con soluzioni realizzabili. In questo percorso, è giusto riconoscere il ruolo fondamentale del Comitato per il No, che ha saputo mettere al centro l’interesse di Rende. Forze sociali, anche di differente cultura politica, hanno saputo unirsi in una battaglia comune vincente, proprio grazie alla capacità di collaborare per un obiettivo più grande».
Da piazza Matteotti rilanciano allargando anche a Montalto Uffugo e lasciando la porta aperta a future adesioni. «Tenteremo di istituire l’Unione dei Comuni che dovrà svolgere compiti fondamentali con l’impegno ad affrontare le emergenze sociali – si legge -. Il tutto utilizzando al meglio i fondi europei per fornire sostegno mirato a persone con disabilità, anziani e giovani in cerca di lavoro, promuovendo al contempo politiche per la formazione di nuove famiglie e per l’incentivazione delle nascite, in risposta al declino demografico del Mezzogiorno. Rende si propone come “città delle nascite” attraverso il sostegno alle giovani coppie e la promozione dei diritti delle donne, con particolare attenzione alla conciliazione tra maternità e lavoro».
Le Linee programmatiche di Rende tra infrastrutture e sanità
«L’Unione dei Comuni dovrà farsi carico dello sviluppo infrastrutturale – è evidenziato tra le carte – sostenendo la realizzazione della metropolitana leggera e promuovendo la creazione di nuovi svincoli a Settimo di Rende, a sud di Cosenza sull’autostrada del Mediterraneo, e della stazione ferroviaria di Santa Maria di Settimo. La metropolitana leggera sarà integrata in un sistema di mobilità provinciale e regionale. La sua gestione sarà affidata a un unico soggetto attuatore, selezionato tramite bando europeo. L’obiettivo è assorbire il traffico proveniente dai Comuni a nord di Rende e collegare in modo efficiente l’area urbana».
«Questa infrastruttura – si apprende dalle Linee programmatiche di Sandro Principe – faciliterà anche la realizzazione del Policlinico Universitario, data l’istituzione della Facoltà di Medicina, e richiederà interventi urgenti sull’Ospedale dell’Annunziata per garantirne la piena funzionalità. Parallelamente, si potenzierà il poliambulatorio di Quattromiglia con nuovi ambulatori e servizi di accoglienza per anziani e disabili, organizzando un sistema di accompagnamento per l’accesso alle cure. Infine, l’Unione dei Comuni si occuperà di politiche del lavoro, assistenza sociale e del rafforzamento della scuola pubblica, valorizzando la completa filiera educativa presente nell’area urbana».
«L’amministrazione – aggiunge Principe – rivendicherà la responsabilità dei sindaci come autorità sanitarie locali nella tutela della salute pubblica, pur consapevole dei limiti imposti dalla gestione regionale e delle ASL. Un primo passo sarà la creazione di un Osservatorio comunale sulla salute per raccogliere dati utili a interventi mirati, promuovendo un confronto costante con ASL e Regione per sollecitare miglioramenti nei servizi ospedalieri e ambulatoriali e predisponendo piani di emergenza sanitaria per affrontare eventuali crisi».
«Saranno organizzate campagne gratuite di screening e prevenzione. Le farmacie e le associazioni di volontariato saranno coinvolte attivamente nell’ampliamento della rete di assistenza. L’amministrazione si impegna a proseguire il progetto dell’Ospedale Universitario ad Arcavacata e a potenziare l’Ospedale Civile dell’Annunziata, realizzando anche uno sportello sanitario nel Poliambulatorio di Quattromiglia per anziani e disabili, potenziando anche il numero e la dotazione degli studi medici nel numero e nelle attrezzature».