«Dopo aver “firmato” per il nuovo ospedale di Cosenza, il nostro solerte sindaco non vedeva l’ora di compiere un altro prodigio: il risanamento delle casse comunali di Rende. Un’impresa fulminea — appena tre mesi d’insediamento — che, a sentir lui, avrebbe riportato equilibrio e prosperità dove per dieci anni altri avevano solo seminato problemi.

Peccato che la Corte dei Conti, con la sua proverbiale freddezza, abbia invece riconosciuto il raggiungimento del riequilibrio finanziario al termine del piano decennale approvato nel 2013 e gestito con costanza dalle amministrazioni precedenti. Dieci anni di lavoro, sacrifici e decisioni difficili che oggi qualcuno prova a liquidare con un sorriso e una pacca sulle spalle, come se tutto fosse nato il giorno del suo insediamento.

Ma oltre al risanamento dei conti, pare che il nuovo sindaco voglia intestarsi anche la nuova uscita autostradale,i fondi PNRR intercettati e, naturalmente, la costruzione del nuovo ospedale. Tutti traguardi frutto di un lungo percorso, di programmazione, progettazione e interlocuzioni che hanno visto protagonista la giunta precedente.

Ma si sa, la modestia non è virtù che tutti praticano: qualcuno preferisce intestarsi ogni successo, purché non costi fatica, né memoria. Sarebbe cosa giusta e anche segno di stile istituzionale se un sindaco di cotanta esperienza trovasse il tempo di condividere i meriti con chi questi risultati li ha sudati giorno per giorno, invece di limitarsi a distribuirsi medaglie d’oro per gare corse da altri. Perché governare, dopotutto, non è un esercizio di vanità: è una prova di serietà. E prendersi meriti non propri non è leadership… è solo una forma più raffinata di presa in giro. Ma i cittadini di Rende sanno distinguere»