È stata sollevata al Tribunale di Catanzaro la questione di incompatibilità per la presidente della Provincia di Cosenza e sindaca di San Giovanni in Fiore, Rosaria Succurro, neoeletta in Consiglio Regionale. A portare alla luce la questione è stata l’associazione “La migliore Calabria”, con in testa il consigliere comunale di Paola Graziano Di Natale, esponente del Partito Democratico. Già nelle scorse settimane Di Natale aveva sottolineato ai nostri microfoni come il ruolo di consigliera regionale e quello di sindaca e numero uno della provincia fossero, a norma di legge, incompatibili.

«È stato depositato presso il Tribunale di Catanzaro – si legge nella nota dell’associazione – un ricorso volto a sollevare l'incompatibilità della Presidente della Provincia, Rosaria Succurro. In base alle procedure legali, la Presidente avrà un termine di 10 giorni per scegliere se continuare a rivestire il ruolo di Presidente della Provincia o quello di Consigliera Regionale, a seguito della notifica del decreto di fissazione dell'udienza».

Il comunicato poi prosegue: «La nostra associazione, "La Migliore Calabria", è fermamente convinta che la Provincia di Cosenza meriti un governo che sia realmente vicino ai cittadini, ai sindaci e agli amministratori pubblici. Lavoriamo incessantemente per garantire una governance trasparente e responsabile, capace di rispondere alle esigenze del territorio e dei suoi abitanti»

La versione di Succurro: «Vado a scadenza naturale»

Dall’altra parte Succurro, non appena eletta, aveva affermato di voler arrivare fino al termine della propria legislatura previsto in primavera. C’è di fatto che questa novità potrebbe aprire a scenari importanti, visto che la sindaca di San Giovanni in Fiore non è l’unica prima cittadina ancora in carica eletta a Palazzo Campanella: titolari della fascia tricolore nei rispettivi comuni sono infatti anche Giuseppe Falcomatà a Reggio Calabria, Giuseppe Ranuccio a Palmi e Orlandino Greco a Castrolibero (che ha già avviato l’iter per lasciare al vice Francesco Serra, ndr).

Anche per loro, a questo punto, potrebbe iniziare il percorso di decadenza che porterebbe a nuove elezioni nei rispettivi comuni. Il tutto a meno che i quattro non decidano di rinunciare alla poltrona di Palazzo Campanella (molto poco probabile, ndr) per mantenere quella di sindaco: in questo caso, Succurro potrebbe restare sia sindaca di San Giovanni in Fiore sia presidente della provincia fino a scadenza naturale del mandato.