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«Qualche giorno fa si è insediato, alla guida dell’Azienda ospedaliera di Cosenza, il dottor Vitaliano De Salazar, che, mi sembra, non essere un commissario a termine. Certo, il neo commissario è, chiaramente, espressione del centro destra. E, tuttavia, io proverò a ragionare con lui, mantenendo uno status di sobria interlocuzione istituzionale. Senza tracimare in contrapposizioni ideologiche». È quanto dichiara il consigliere comunale di Cosenza Giuseppe Ciacco.
«Porrò al commissario – prosegue – questioni serie e concrete, sperando di intercettare, di rimando, altrettante risposte, esaustivamente efficaci. Signor commissario, correva l’anno 2020 e il governo italiano, il 19 maggio, ha adottato il decreto-legge n. 34, contenente “Misure urgenti in materia di salute…. connesse all’emergenza epidemiologica da Covid 19”. Quel decreto legge è stato, poi, convertito, dal Parlamento, nella legge n. 77. Il corpus normativo, nascente dal decreto e dalla legge di conversione, postulava, in funzione dell’emergenza pandemica, il riordino della rete ospedaliera. Più specificatamente, per l’Azienda ospedaliera di Cosenza, prevedeva un incremento di 34 posti in terapia intensiva, di 28 posti in terapia semi-intensiva, nonché la realizzazione di un Pronto soccorso dedicato Covid con annessa Tac e Risonanza magnetica».
«Sono trascorsi oltre due anni e mezzo – aggiunge Ciacco – e, a tutt’oggi, all’ospedale civile di Cosenza, non è stato attivato, nemmeno, un solo posto, né in terapia intensiva, né in terapia semi intensiva. Anche il pronto soccorso dedicato Covid è rimasto scritto, solo, sulla carta. Dinanzi a queste inadempienze, gravi e irresponsabili, sarebbe, assai agevole, imbastire una motivata e accesa polemica. Preferisco non farlo, per non avvelenare il confronto. Mi limito, per il momento, a chiedere al dottor De Salazar, quando intende attivare i previsti 62 posti di terapia intensiva e semi intensiva? Quando intende realizzare il pronto soccorso Covid, dotandolo della prevista Tac e della prevista risonanza magnetica? Di tempo se ne è già, scelleratamente, sprecato tanto. Ulteriori ritardi sarebbero, assolutamente, intollerabili e imperdonabili».
«E, allora, egregio commissario – incalza –, provveda, con la dovuta e necessitante, tempestività. Anche, perché la lista delle colpevoli omissioni è lunga. Parlo, con in mano, i dati del report dell’Agenas. L’Agenas certifica che, l’Azienda ospedaliera di Cosenza, in aree, particolarmente critiche, presenta livelli assistenziali, addirittura, inferiori alla media nazionale. Mi riferisco all’’area cardiocircolatoria, all’area della chirurgia oncologica, all’area della gravidanza e del parto. Bene, nulla è stato fatto per colmare queste dannose sacche, insidiosamente, deficitarie. Nonostante si potesse agire. Infatti, l’azienda ospedaliera di Cosenza è accreditata per 705 posti letto. Senonché ne risultano operativi solo 500. Per manifesta e insolente infingardaggine, mancano all’appello 200 posti letto. E, nel frattempo, il Pronto soccorso dell’Annunziata, sebbene governato dall’encomiabile abnegazione del personale medico, infermieristico e ausiliario, è una autentica bolgia dantesca, avviluppata in una congestionante paralisi».
«E allora – afferma ancora Ciacco –, egregio dottor De Salazar, i 200 posti letto vanno attivati. Più presto oggi che domani. Non è più possibile ciurlare nel manico. E, allora, egregio commissario, provveda, anche in tal senso, con la dovuta e necessitante, tempestività. Anche, perché la lista delle colpevoli omissioni è, ancora, lunga. L’Azienda ospedaliera ha deliberato il piano assunzionale, anche in funzione della stabilizzazione del personale precario. Tuttavia, a quanto pare, nessuna procedura concorsuale è stata avviata. Eppure, la carenza di personale ha superato, di gran lunga, il livello di guardia. Basti pensare che, proprio per la mancanza del personale, si è proceduto ad accorpare alcuni reparti. Incredibile a dirsi e a credersi: si accorpano i reparti, depauperando, indecorosamente, l’offerta assistenziale, epperò, pur potendoli bandire, non si bandiscono i concorsi. E, magari, si annuncia, farsescamente, il naufragato sbarco di 500 medici cubani. O, magari, lo scorrimento della graduatoria degli operatori socio-sanitari, resta impantanato in farraginosi meandri burocratici».
«Basta. La misura è, per davvero, colma – afferma –. E, allora, signor commissario De Salazar, provveda, anche in tal senso, con la dovuta e necessitante, tempestività. Anche, perché la lista delle colpevoli omissioni è, ancora, lunga. Stanno marcendo 50 milioni di euro destinati e stanziati, appositamente, per l’ammodernamento strutturale e tecnologico dell’ospedale civile dell’Annunziata. Anzi, per l’esattezza, sono 49 milioni e 350 mila euro. Perché, nel frattempo, l’Azienda ospedaliera di Cosenza ha, già e scandalosamente, perso un finanziamento di 1 milione e 650mila euro. I restanti 49 milioni non possono e non debbono fare la stessa fine. I restanti 49 milioni vanno spesi, vanno spesi subito e vanno spesi, rispettando, rigorosamente, il relativo vincolo di destinazione».
«Ci sono a disposizione 50 milioni di euro – conclude – e nessuno, li utilizza e, poi, c’è, in Gastroenterologia, uno strumento rotto da 3 anni, che nessuno si preoccupa di sostituire. Ma di che cosa stiamo parlando? Nella migliore delle ipotesi, siamo al cospetto del trionfo della più becera inettitudine amministrativa. Per non dire altro. E, allora, signor commissario De Salazar, provveda, anche in tal senso, con la dovuta e necessitante, tempestività. Con la salute dei cittadini della città e della provincia di Cosenza, il gioco dello scarica barile non sarà, più, consentito a nessuno».