L’anno scorso l’annuncio arrivò soltanto a ottobre inoltrato (anche se di segreto di Pulcinella si trattava dopo lo spoiler di Cannizzaro), quando il presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto ufficializzò tramite i consueti reel sui social la scelta di Reggio Calabria come sede del secondo Capodanno Rai dopo quello di Crotone. Una decisione che completava il secondo appuntamento previsto dal pacchetto triennale concordato due anni fa con Viale Mazzini.

A chi andrà l’ultima scelta?

Ora resta un solo gettone in tasca al governatore: un ultimo Capodanno targato Rai da regalare a una delle città calabresi ancora in attesa della propria occasione. La scelta finale, la “mela di Paride”, vede in lizza Cosenza, Catanzaro e Vibo Valentia.

Sul tavolo c’è anche il pressing del capoluogo di regione, Catanzaro, che non ha nascosto la voglia di acciuffare il treno dell’ultimo dell’anno in diretta nazionale, e l’attesa silenziosa (ma colma di speranza) delle altre due città che aspettano un cenno. Tuttavia, la recente bufera giudiziaria che ha travolto lo stesso Occhiuto ha fatto scivolare l’affare Capodanno in secondo piano, ma il tempo stringe per tutti e la macchina di un evento di questa portata deve, giocoforza, muoversi con molto anticipo: secondo indiscrezioni, infatti, sarebbero già in corso sopralluoghi per verificare logistica e sicurezza.

Caruso a Buongiorno in Calabria

Al sindaco di Cosenza, Franz Caruso, ospite del programma Buongiorno in Calabria, la possibilità che la diretta si svolga nella sua città fa piacere, eccome: «Sarebbe una possibilità straordinaria e la città se lo merita. D’altra parte, da Mario Biondi a Giorgia fino ad Achille Lauro, abbiamo già ospitato eventi di caratura nazionale per Capodanno. La presenza della Rai sarebbe importante, farebbe piacere anche a me, ci mancherebbe. Ho solo solo chiesto al presidente Occhiuto di darci risposta per tempo perché dobbiamo programmare il Capodanno».

Parlare di tempi non è prematuro, anzi. Lo scorso anno già nel mese di settembre l’amministrazione aveva cominciato a tessere i rapporti con Achille Lauro (che poi infatti si esibì) e questo perché opzionare un artista con anticipo, permette di risparmiare sui costi del cachet e non di poco. L’ultima parola, naturalmente, spetta a Roberto Occhiuto che dovrà scegliere dove lanciare la monetina e se seguire il cuore o la politica.