Dove raccogliere funghi in Sila è una delle domande più reiterate dell’autunno. Fatto sta che si tratta di un’attività molto apprezzata da esperti e appassionati di micologia. La vasta area del Parco Nazionale della Sila, situata in provincia di Cosenza, è rinomata per la varietà di funghi che crescono rigogliosi nei suoi boschi di faggi, pini e abeti. Con la sua biodiversità, la Sila rappresenta una delle mete principali per chi vuole immergersi nella natura e cercare funghi commestibili di qualità. In questo articolo esploreremo i migliori luoghi per la raccolta dei funghi in Sila e le specie più diffuse da trovare. Una sola accortezza: non raccogliere quelli che non si conoscono o dei quali non si è sicuri. Le conseguenze potrebbero essere drammatiche.

Dove raccogliere funghi in Sila: le zone migliori in provincia di Cosenza

La Sila Grande, situata nella parte settentrionale del parco, è il luogo ideale per chi vuole andare alla ricerca di funghi. Se si ama la natura e la micologia, raccogliere funghi in Sila è un’attività che non deluderà. I boschi rigogliosi della provincia di Cosenza offrono una vasta scelta di funghi pregiati, come i porcini e i rositi, rendendo ogni passeggiata nei sentieri una vera scoperta. Ecco i migliori punti per la raccolta di funghi nei boschi della provincia di Cosenza:

  • Camigliatello Silano: Uno dei centri più noti per la raccolta dei funghi. Circondato da boschi rigogliosi, è il luogo perfetto per trovare non solo funghi porcini durante la stagione autunnale. Sentieri come quelli che conducono verso Monte Curcio o Monte Scuro sono molto frequentati dagli appassionati.
  • Lorica: Situata sulle rive del lago Arvo, Lorica è un’altra località eccellente per raccogliere funghi in Sila. Le foreste circostanti ospitano diverse specie, tra cui i porcini e i rositi (Lactarius deliciosus). I boschi misti di faggio e abete qui presenti sono molto apprezzati per la loro ricchezza micologica.
  • San Giovanni in Fiore: Questo comune della Sila Piccola è famoso per i suoi boschi ricchi di funghi. Le aree di Serra del Re e del Parco Avventura sono conosciute per la loro abbondanza di specie come il Boletus edulis e altre varietà di funghi commestibili.
  • Fago del Soldato e la Fossiata: Questi due luoghi immersi nel verde sono meno frequentati dai turisti, ma molto popolari tra i cercatori di funghi locali. Si trovano non lontano da Camigliatello Silano e offrono un’esperienza di raccolta immersa nella quiete della natura.

Le principali tipologie di funghi da cercare nei boschi della Sila

I boschi della Sila sono ricchi di diverse specie di funghi, alcune delle quali sono particolarmente ricercate per il loro sapore e utilizzo in cucina. Ecco una panoramica dei funghi più diffusi e pregiati che si possono raccogliere in questa regione.

  • Porcino (Boletus edulis): Il fungo più ricercato in assoluto. Cresce nei boschi di faggio e pino, specialmente dopo le piogge autunnali. Si riconosce facilmente per il suo cappello marrone e il gambo robusto. Il porcino è amato per il suo sapore delicato e viene utilizzato in numerose ricette tradizionali.
  • Gallinaccio o Finferlo (Cantharellus cibarius): Questo fungo di colore giallo è apprezzato per il suo gusto particolare e fruttato. Cresce nei boschi misti e predilige le zone umide. È ottimo per essere cucinato fresco o essiccato per usi futuri.
  • Ovolo buono (Amanita caesarea): Uno dei funghi più pregiati e difficili da trovare. Il suo cappello arancione brillante e le lamelle gialle lo rendono facilmente riconoscibile. È un fungo delizioso, ma va raccolto con molta attenzione per evitare di confonderlo con altre specie tossiche della famiglia delle amanite.
  • Lactarius deliciosus (Sanguinaccio): Conosciuto anche come Rosito, è facilmente riconoscibile per il colore arancione del suo cappello e il lattice arancione che fuoriesce quando viene tagliato. Cresce prevalentemente sotto i pini ed è ampiamente utilizzato nella cucina calabrese.
  • Macrolepiota procera: Conosciuto come Mazza di tamburo, è una delle specie commestibili più apprezzate. È caratterizzata da un cappello grande e carnoso che può raggiungere i 30 cm di diametro e si presenta simile a un tamburo, da cui prende il nome. Il gambo è lungo e slanciato, spesso più di 30 cm, con un anello mobile e facilmente riconoscibile. Cresce nei boschi di latifoglie e conifere, ma anche in prati e pascoli, dalla tarda estate fino all’autunno. Non va confuso con altre specie simili ma tossiche, come le Lepiota più piccole.

Il periodo migliore per armarsi di paniere e buona volontà

Il momento migliore per raccogliere funghi in Sila è durante i mesi autunnali, da settembre a novembre, quando le piogge favoriscono la crescita di molte specie. E’ in questo arco temporale che gli amanti del settore rispolverano il proprio paniere di vimini e fissano di buon’ora la propria sveglia. Anche la primavera, tra aprile e giugno, può essere un buon periodo, specialmente per specie come i gallinacci. Bisogna sempre raccogliere i funghi in modo sostenibile, usando un coltello per evitare di danneggiare il micelio e raccogliendo solo esemplari ben sviluppati e non protetti.

Prima di partire per una giornata di raccolta funghi nei boschi della Sila, è importante essere informati sulle normative locali. La Regione Calabria richiede che i raccoglitori siano in possesso di un tesserino che autorizza la raccolta dei funghi. Il tesserino può essere giornaliero, settimanale o stagionale, e si può richiedere presso gli uffici forestali o i comuni del territorio. La raccolta è regolata anche in termini di quantità: il limite massimo giornaliero per persona è di 3 kg.