VIDEO | L’avvocato Raffaele Della Valle a un’iniziativa su errori giudiziari e ingiusta detenzione promossa dall’Università della Terza Età: «La separazione delle carriere dei magistrati una strada obbligata per completare il rinnovamento avviato nel 1989»
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Il caso Tortora torna di attualità alla luce dei recenti pronunciamenti giudiziari che, in Calabria come in altre sedi, hanno mandato assolti, nell’ambito di procedimenti di rilievo anche sotto il profilo mediatico, imputati che avevano sofferto la misura della carcerazione preventiva. Dall’avvocato Raffaele Della Valle, difensore del celebre presentatore tv, autore del libro edito da Pellegrini Quando l’Italia perse la faccia, la convinzione che il problema delle misure restrittive applicate prima del processo, si possa attenuare grazie alla riforma Nordio ed alla separazione delle carriere dei magistrati. Il legale ha partecipato a Cosenza ad una iniziativa sul tema promosso all’Università della Terza Età.
L’imparzialità del processo
«Sulla questione c’è maggiore attenzione anche da parte dell’opinione pubblica – ha detto Della Valle ai microfoni del nostro network - Per me la separazione delle carriere è la conclusione obbligata di un’altra riforma, quella attuata nel 1989 e ricordata come riforma del giusto processo. Per compiersi pienamente, a distanza di oltre 35 anni, occorre chiudere il cerchio attuando uno dei presupposti su cui anche quella novità si basava, ovvero appunto la separazione delle carriere. In maniera tale che nella diatriba tra accusa e difesa intervenga sempre un giudice terzo che garantisca l’imparzialità rispetto alle parti del processo». Sulla contrarietà manifestata da alcuni autorevoli rappresentanti delle procure italiane, Raffale Della Valle ribadisce: «Rispetto l'opinione altrui. Io però sono convinto che la riforma Nordio manterrà l’indipendenza della pubblica accusa. Naturalmente i Pm dovranno essere disciplinati da un nuovo Csm, con caratteristiche possibilmente differenti da quello attuale».
L’abuso delle misure cautelari
Proprio dal caso Tortora in quello che Della Valle non esita a ribattezzare processo per la libertà, vennero poste le basi per una profonda rivoluzione dei procedimenti giudiziari. L’avvocato parla anche dell’abuso dell’applicazione delle misure cautelari: «Guardate l’inchiesta di Milano che sconquasso ha portato. Poi nel giro di pochi giorni il Tribunale del Riesame ha annullato quasi tutti i provvedimenti ridimensionando le accuse. La riforma Nordio provvederà anche a questo. Infatti, con l’entrata in vigore della nuova normativa, saranno tre i giudici a doversi assumere la responsabilità di emettere misure di privazione della libertà personale. Inoltre, gli indagati dovranno prima essere ascoltati dai giudici stessi; anche questa è una nuova disposizione che va incontro alle esigenze di un codice penale moderno e soprattutto garantista».