Riscontrando la richiesta inoltrata lo scorso venerdì dal movimento politico-culturale paolano Rbc (alle scorse elezioni in lizza per la fascia tricolore col candidato a sindaco Andrea Signorelli), la Soprintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio per la provincia di Cosenza, ha preso in considerazione la possibilità di avviare il procedimento di Dichiarazione di notevole interesse pubblico ai sensi dell’art. 138 e ss. del D. Lgs. 42/2004 e s.m.i. inerente la “Ferrovia storica Paola-Cosenza”. Il procedimento di verifica, a norma dell’art.12 del medesimo decreto, dovrà concludersi entro centoventi giorni dal ricevimento della richiesta.

Precisando che «le cose immobili appartenenti allo Stato, alle regioni, agli altri enti pubblici territoriali, nonché ad ogni altro ente e istituto pubblico e a persone giuridiche private senza fine di lucro, aventi più di settantanni ed opera di autore non più vivente sono sottoposte a tutela», la Soprintendenza ha aperto uno scenario per il quale si rende plausibile l’applicazione della disciplina contenuta nella Parte Seconda del su citato D. Lgs. 42/2004 e s.m.i., che si concluderà solo dopo che sarà avvenuta la “Verifica di Interesse Culturale”.

«Se la Soprintendenza dovesse ritenere sussistenti le condizioni per un simile riconoscimento, come da noi affermato con apposita relazione a firma dell’arch. Francesco Cassano – è il commento di Rbc – si aprono spiragli importanti non soltanto per l’inserimento di questa importante tratta ferroviaria tra quelle tutelate dalla legge n. 128/2017, ma soprattutto quale attestato per le tante iniziative portate avanti in questi anni per il recupero di un importante attrattore turistico».

«Per la prima volta nel nostro territorio potremmo attivare un’innovativa filiera turistica in grado di contribuire ad uno sviluppo sostenibile per i comuni di Paola e di San Lucido in particolare, con la creazione di diversi posti di lavoro e movimentazione delle economie locali. La richiesta di apposizione del vincolo di tutela formulata giorni addietro dal consigliere Andrea Signorelli si è resa necessaria – lo ricordiamo – in quanto, a seguito dell’avvio della Conferenza di servizi per la costruzione delle due nuove gallerie Santomarco, RFI S.p.A. ha previsto la demolizione della prima parte del tracciato della ferrovia storica del 1915 con conversione di una sezione in strada, ignorando del tutto – nei propri elaborati progettuali – il valore antropologico, culturale, artistico e ambientale di quest’opera. Si tratta infatti di un raro esempio di cremagliera a scartamento ordinario».

Riguardo gli effetti immediati che questo eventuale stato di cose potrebbe determinare, ci sarebbe quello di stravolgere radicalmente i piani di RFI per la realizzazione del doppio tunnel “Santomarco”, così come ha spiegato chiaramente il capogruppo Signorelli. «Di notevole importanza – ha detto l’ex candidato a sindaco – è la circolare n. 33 del 13.10.2022 a firma del Ministero dell’Economia e delle Finanze con la quale si stabilisce il criterio secondo cui tutte le misure dei Piani nazionali per la ripresa e resilienza (PNRR), sia riforme che investimenti, debbano soddisfare il principio di “non arrecare danno significativo agli obiettivi ambientali”».

«Tale vincolo si traduce in una valutazione di conformità degli interventi al principio del “Do No Significant Harm” (DNSH). Altro aspetto carente nell’ipotesi progettuale formulata da RFI per le nuove gallerie, sia in termini di rispetto ambientale che di pericolosità dal punto di vista geologico e sismico del nostro territorio, anch’esso opportunamente segnalato nei giorni scorsi da questo Gruppo consiliare. Sotto questo punto di vista, confidiamo nel buon senso generale e in una modifica sostanziale del progetto presentato, puntando sul recupero dell’esistente, la salvaguardia dell’ambiente e la tutela della salute dei cittadini. Il primo passo da compiere è la dovuta interruzione della Conferenza di servizi da parte di RFI S.p.A.».