Tutti gli articoli di Societa
PHOTO
di Domenico Maduli (Presidente Gruppo Pubbliemme-LaC)
Spero davvero che il 2023 sia l’anno delle connessioni, dell’unità, dei legami ritrovati. Approfitto del mio ruolo di editore per augurarvi dalle nostre testate tutto il meglio possibile per il nuovo anno. Un augurio che estendo alla mia regione, la Calabria, che è parte del mio cuore. Una Calabria che più di ogni altra cosa ha bisogno di connessioni, di idee e progettualità che non siano le une contro le altre ma che sappiano dialogare, comunicare, agire insieme.
class="lac-video-embed" width="640" height="360" frameborder="0" scrolling="no" allowfullscreen>La Calabria ha bisogno di connessioni e unità
La Calabria ha bisogno di creare connessioni laddove in tanti si limitano a coltivare il proprio orticello. I nostri giovani devono connettersi per produrre idee di sviluppo, le idee di sviluppo devono connettersi alle imprese e alle università, che a loro volta devono essere connesse a un’economia e a una società in crescita. Chi esercita l’azione di governo non deve chiudersi in una torre eburnea ma connettersi ai giovani, alle idee, ai progetti, alle imprese, a chi fa ricerca e sviluppo, al territorio. La Calabria ha bisogno di unità e collaborazione istituzionale. I nostri giovani prima emigravano con la valigia di cartone e la speranza di tornare, oggi emigrano con la testa e un computer portatile, con un progetto di vita in cui il “ritorno” non è neanche contemplato e che li porta a costruire un futuro lontano dalla propria terra. La Calabria è una terra che si impoverisce ogni giorno: con i suoi giovani perde anche la sua anima. È impensabile che le istituzioni del territorio litighino invece che guardare avanti e costruire insieme il futuro.
Ritrovare i legami con le persone
La Calabria ha bisogno di ritrovare i legami tra le persone, di recuperare quello spirito antico che ci rende testardamente uniti e solidali tra noi. È una società che si incattivisce sempre di più, la nostra. I legami, le relazioni vere tra persone e intelligenze, consentono di superare l’altissimo muro di cinta che ci rende una regione incompiuta in tutti i sensi. Consentono di guardare ciò che ci accade intorno ed esercitare quell’umanità e intelligenza che ho ancora una volta avuto modo di incontrare nel mio piccolo tour di dicembre tra le realtà che operano nel mondo della solidarietà: la Calabria che crede nei calabresi, appunto.
Continua a leggere l’intervento dell’editore Domenico Maduli su Lacnews24.it