Il quartiere Serra Spiga di Cosenza ha finalmente un nuovo oratorio. L’inaugurazione si è svolta ieri sera alla presenza del sindaco Franz Caruso, del parroco don Andrea Piccolo e del consigliere comunale Francesco Turco, delegato ai rapporti con le comunità religiose. La nuova struttura sorge nei locali della scuola di via Saverio Albo, concessi dal Comune alla Parrocchia, e sarà un punto di riferimento per giovani, famiglie e attività educative.

Nel salutare la comunità, il primo cittadino ha sottolineato che l’impegno dell’amministrazione verso le periferie e i quartieri popolari non si fermerà: «Non si spegnerà l’attenzione dell’amministrazione comunale verso i quartieri fino a quando non si raggiungerà una piena e concreta integrazione, non solo urbanistica ma anche e soprattutto sociale», ha dichiarato il sindaco. Caruso ha ricordato il piano di rigenerazione urbana da oltre 15 milioni di euro, che sta cambiando il volto dell’intera zona, ribadendo però l’importanza di abbinare agli interventi strutturali politiche di solidarietà e inclusione.

«La rinascita delle periferie – ha aggiunto – può avvenire solo se l’azione amministrativa coniuga sviluppo materiale e immateriale. Accanto alle opere pubbliche devono esserci politiche di sostegno, a cui riconosco il primato alla Chiesa e al mondo del volontariato».

Il sindaco ha poi riconosciuto il ruolo sociale della parrocchia di Serra Spiga e del mondo ecclesiale nel costruire legami di comunità. «Non sono un cattolico praticante – ha precisato Caruso – ma credo molto nella funzione sociale della Chiesa, punto di riferimento per i bisogni della gente. Abbiamo dato nuova vita a locali vuoti, che da oggi torneranno a risuonare del sorriso e del vociare dei ragazzi del quartiere». Un messaggio di speranza e fiducia nel futuro, che si traduce in un progetto concreto di crescita collettiva.

L’oratorio di Serra Spiga diventa così simbolo di rinascita civile e sociale per l’intera comunità. Dopo trent’anni di attesa, un luogo abbandonato torna a essere spazio di incontro, educazione e libertà, come ha ricordato Caruso: «Vogliamo che i nostri giovani crescano nel rispetto delle regole, perché la libertà resta il bene più prezioso».