Il consigliere regionale richiama le istituzioni alla collaborazione: «Serve coraggio e pianificazione, non polemiche. La Calabria può gestire bene le sue risorse»
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Orlandino Greco, sindaco di Castrolibero e neo consigliere regionale
«L’acqua non può diventare terreno di propaganda, ma deve restare un diritto di cittadinanza garantito con lavoro, competenza e visione». Con queste parole il consigliere regionale Orlandino Greco interviene nel dibattito sulle criticità del servizio idrico in Calabria, rilanciando un messaggio di serietà istituzionale e responsabilità condivisa.
Negli ultimi giorni – ha spiegato – il tema della carenza d’acqua è stato oggetto di video, dichiarazioni e polemiche sui social. «Tutti vogliamo l’acqua, è ovvio. Ma governare significa capire cosa c’è dietro i problemi e proporre soluzioni, non slogan».
«La Calabria sta cambiando: la gestione è pubblica e condivisa»
Greco ricorda che con la legge regionale n.10 del 2022 è nata Arrical, l’Autorità Rifiuti e Risorse Idriche della Calabria: «Una riforma strutturale che ha unito in un’unica governance pubblica due settori strategici, acqua e rifiuti. È stato un passo decisivo verso una gestione moderna, efficiente e totalmente pubblica». Oggi, sottolinea il consigliere, la nuova Sorical è una società in house appartenente ai Comuni calabresi: «Significa che la gestione dell’acqua è di tutti. Le decisioni si prendono nell’Assemblea di Arrical, composta da quaranta sindaci. È lì che si costruisce la strategia, non sui palchi della polemica».
Secondo Orlandino Greco, la Calabria dispone oggi degli strumenti normativi e finanziari per affrontare il problema in modo strutturale: «Il Piano d’Ambito regionale è stato approvato, le risorse europee e ministeriali ci sono. Ora bisogna passare dalla teoria alla pratica, accelerando sui progetti per ridurre le perdite e ammodernare le reti». Le dispersioni idriche, che in alcune aree superano il 50%, rappresentano una ferita che «va curata con serietà e pianificazione, non con accuse generiche».
Per il consigliere regionale, la gestione dell’acqua diventa anche una prova di maturità politica e civica: «Chi ricopre un ruolo pubblico ha il dovere di essere parte della soluzione, non del problema. Serve coraggio istituzionale, senso di comunità e collaborazione tra enti. Solo così la Calabria potrà dimostrare di saper gestire un bene essenziale come l’acqua». «Il futuro della nostra regione – conclude Greco – si misurerà anche da qui: da come saprà gestire la sua acqua e trasformare le parole in opere».