Un simbolo. Padre Fedele rappresenta, in piccolo, quello che Papa Francesco ha rappresentato con il suo pontificato. Cosenza lo ha idolatrato, difeso e poi sostenuto sulle sue spalle. Le stesse spalle sulle quali lasciò al Monaco erigere le fondamenta di una cattedrale francescana: quell’Oasi vanto e gloria di un’intera provincia. 

Istrionico da giovane, punto di riferimento nel tempo e vecchio saggio sul tramonto della sua vita, Padre Fedele lascia di sé un ricordo indelebile. A tinte rosse come il vino e blu come la notte: i colori della bandiera che non ha mai smesso di sventolare insieme a quel rosario che, quando la Chiesa gli levò tutto, brandì contro la corruzione del clero cosentino. 

A reggerlo un braccio forte e un pugno chiuso, come nella foto iconica che lo ritrae con una bambina africana. Quello scatto era già passato alla storia. Oggi invece diventa il simbolo di una vita spesa sempre dalla parte dei più deboli, degli emarginati, degli sbandati, di chi una casa non l’ha mai avuta o l’ha persa. 

Per tutti, “Il Monaco” ha dispensato sorrisi e rimproveri, usando simbolicamente il bastone di San Francesco di Paola nei confronti dei ragazzi finiti fuori pista per riportarli sulla retta via. Ne ha salvati tanti negli anni ‘80 dall’eroina e dalla contingenza ad ambienti malavitosi. La sua sinergia con gli amici ultrà dei Nuclei Sconvolti prima e della Nuova Guardia poi ha fatto sì che intere generazioni avessero come linea d’orizzonte un tifo sano e uno spirito terzomondista. Nel mentre, dimostrava la sua allergia a pensieri gretti e medievali accompagnandosi all’ex pornostar Luana Borgia, da lui stesso convertita. 

Non ha mai smesso, fino all’ultimo minuto, di predicare gli insegnamenti di Gesù Cristo, spesso portando per il corso principale di Cosenza quella croce carica delle accuse, delle menzogne e dei teoremi che gli hanno sconvolto la vita. A nulla sono valsi i tentativi recenti di potergli consentire, per un’ultima volta, di celebrare messa: non sono bastate le richieste di un’intera città, che si è stretta attorno a lui, per potergli permettere di officiare i Sacramenti per i quali ha vissuto. Tardiva, del resto, ogni concessione. Medico, missionario, ultrà. In queste tre parole è racchiusa la vita di Padre Fedele: un uomo onesto, un uomo probo.