L’ultimo abbraccio al frate ultrà ha coinvolto diverse tifoserie dello Stivale e non solo: nel primo weekend di calcio, il saluto e la vicinanza a Cosenza ha travalicato i confini nazionali
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Che Padre Fedele fosse un simbolo ultras, non c’era bisogno di scoprirlo dopo la sua scomparsa. Che fosse capace di unire curve rivali, neanche: fu sua l’idea del primo raduno ultras, fra il 12 e il 14 luglio 1985 a Fuscaldo. Così non sorprende affatto che la vicinanza alla città di Cosenza sia arrivata da tutta Italia e anche oltre i confini nazionali. A poco più di quarant’anni esatti da quello storico raduno, resosi necessario dopo la tragedia dell’Heysel, Padre Fedele è stato ricordato da diverse Curve in tutto lo Stivale e anche oltre. Ne è un esempio lo striscione esposto dalla tifoseria del Werder Brema nel primo weekend di Bundesliga. Così, oltre agli omaggi dei tifosi di Casarano e Salernitana, presenti al funerale del 14 agosto, le prime gare (ufficiali e non) sono state l’occasione per omaggiare il frate ultrà.
Da Reggio Calabria a Caserta, dalla sciarpa dei salernitani presenti fino a Terni. E poi Siracusa, Genoa, la già citata Brema, le vicine Sambiase e Trebisacce. E ancora Avellino e Pisa, con striscioni appesi fuori dallo stadio o esposti durante gare ufficiali e amichevoli. Comunicati di vicinanza alla città di Cosenza sono arrivati anche dai gruppi organizzati di Catanzaro. Tutti, rivali e amici, hanno voluto celebrare il frate ultrà che per primo riuscì a scardinare i cuori dei ragazzi sui gradoni di tutti gli stadi.