I dati delle prove Invalsi 2025 sulle scuole secondarie di secondo grado confermano che gli studenti meridionali, e in particolare della Calabria, registrano ritardi medi di oltre due anni in Matematica rispetto ai coetanei del Nord.

In Calabria la realtà è particolarmente critica: oltre la metà degli alunni non raggiunge i livelli minimi di competenza in Italiano e Matematica alla fine della scuola media. Nel solo settore numerico, sei studenti su dieci mostrano lacune tali da non permettere un pieno accesso ai percorsi superiori. Situazione ancora più grave in Sardegna, dove il 70% degli allievi di terza media è al di sotto delle competenze attese.

Questi scostamenti si inseriscono in un contesto di forte indebitamento delle famiglie e di servizi essenziali carenti: dalla sanità ai trasporti, passando per l’offerta culturale e formativa. In molte aree del Sud, persino una visita medica tempestiva o un treno puntuale rappresentano un’eccezione anziché la regola.

Negli ultimi anni, la riorganizzazione scolastica ha aggravato le disparità: in Calabria e nelle altre regioni meridionali il 60% delle autonomie scolastiche è stato accorpato o soppresso, riducendo spazi e opportunità. Il Piano di dimensionamento 2024 ha cancellato 79 istituti calabresi, con effetti prevedibili su dispersione e desertificazione culturale.

Un segnale positivo viene dalla diminuzione della dispersione esplicita (abbandono degli studi), ma cresce quella implicita: molti studenti completano il ciclo senza aver acquisito le competenze di base necessarie per il lavoro o l’università.

Il quadro è sostanzialmente confermato anche dal Rapporto Bes dell’Istat, che segnala come la Calabria resti ai margini d’Europa per opportunità di istruzione e formazione. La spesa per l’istruzione, nelle aree più fragili, è spesso considerata un costo da contenere anziché un investimento sul futuro.

Invertire la tendenza richiede azioni mirate: potenziare le risorse per le scuole periferiche, garantire un’offerta formativa adeguata, sostenere le famiglie in difficoltà e monitorare con trasparenza risultati e criticità. Senza un rapido cambiamento di rotta, il divario educativo rischia di radicarsi ulteriormente, compromettendo il capitale umano e lo sviluppo del Mezzogiorno.

Occhiello (220 battute spazi inclusi):

Le prove Invalsi 2025 mostrano un forte divario tra Nord e Sud: in Calabria oltre il 60% dei ragazzi non raggiunge le competenze minime. Tagli alle autonomie scolastiche e servizi carenti aggraveranno il gap.