La possibile chiusura del Reparto Anticrimine di Cosenza ha suscitato un acceso dibattito, coinvolgendo politici, sindacati e cittadini preoccupati per le implicazioni di tale decisione sulla sicurezza del territorio. La scelta di smantellare un presidio così strategico in una zona ad alta densità di attività mafiosa e criminale ha sollevato forti preoccupazioni, non solo tra le forze dell’ordine, ma anche tra gli esponenti politici locali e nazionali.

Fulvio Campanaro, esponente di Noi Moderati di Cosenza, è uno dei primi a opporsi fermamente alla chiusura del reparto, definendo la decisione “autolesionistica”. Campanaro ha sottolineato come la centralizzazione del controllo possa indebolire il contrasto alla criminalità organizzata, anziché migliorarne l’efficacia. “Perdere un presidio come quello dell’Anticrimine di Cosenza sarebbe un errore strategico grave e incomprensibile”, ha dichiarato l’esponente politico, evidenziando l’importanza di mantenere una presenza capillare delle forze dell’ordine sul territorio, soprattutto in una regione come la Calabria, dove la criminalità organizzata continua a rappresentare una minaccia concreta.

Campanaro ha annunciato la possibilità di intraprendere iniziative istituzionali, come un’integrazione parlamentare, per chiedere risposte chiare e concrete sulle ragioni della chiusura del reparto. “Non possiamo accettare che un presidio così importante venga smantellato senza una valida giustificazione”, ha aggiunto, ribadendo l’urgenza di proteggere la sicurezza dei cittadini. L’esponente di Noi Moderati ha invitato la politica locale e nazionale a fare fronte comune per evitare che questa decisione comprometta ulteriormente la sicurezza della Calabria.

In un territorio come quello calabrese, dove la lotta alla criminalità organizzata è una sfida quotidiana, il mantenimento di strutture specializzate come il Reparto Anticrimine è fondamentale. La sua chiusura potrebbe indebolire l’efficacia della lotta contro la ‘ndrangheta, compromettendo il lavoro delle forze dell’ordine e mettendo a rischio la sicurezza della comunità. Solo attraverso una stretta collaborazione tra istituzioni, forze dell’ordine e cittadini sarà possibile garantire un futuro più sicuro e stabile per la Calabria.